La donna degradata a oggetto del desiderio: la trovata pubblicitaria di un autolavaggio finisce sotto accusa. Chiesta la rimozione e l’intervento di Comune e Corecom
Ammicanti, sensuali, svestite. Con un chiaro richiamo all’atto sessuale e a corpi femminili che diventano a tutti gli effetti merce da esporre.
Una serie di cartelloni pubblicitari “fuori dalle righe” sono apparsi in queste ore per le strade di Campobasso e a molte persone non sarà di certo sfuggito il loro contenuto. I manifesti ritraggono due donne che, assumendo delle pose abbastanza “osè”, lavano delle automibili.
L’intento, infatti, è quello di pubblicizzare un autolavaggio sulle arterie a maggior flusso di traffico di Campobasso, scatenando, nelle ultime ore, non poche polemiche.
Sulla questione, è intervenuta la Consigliera di Parità della Regione Molise Giuseppina Cennamo, che ha immediatamente stigmatizzato la trovata pubblicitaria.
“Ancora una volta la donna, che tante battaglie ha condotto per la sua affermazione come persona e per i diritti che le appartengono, si vede degradata ad oggetto del desiderio. Le immagini e le parole sono le prime forme di violenza se non vengono usate in modo appropriato e sono determinanti per comprimere i principi costituzionali di parità e di uguaglianza, oltre ad essere da stimolo a potenziare le discriminazioni di genere”.
L’avvocato Cennamo, ha inoltre espresso“deciso sdegno per la rappresentazione mercificante del corpo femminile” e ha invitato gli inquilini di Palazzo San Giorgio a “intervenire prontamente per far rimuovere immediatamente i cartelloni pubblicitari in oggetto, diffidando l’amministrazione comunale a non autorizzare, per il futuro, l’affissione di manifesti che comportino spregio per la donna”.
Un appello quello della Cennamo a cui si è unita anche la Consigliera di parità delle province di Campobasso e Isernia, Giuditta Lembo, che ha invocato l’intervento del Corecom.
p.g