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La comunità di Tappino, chiusa la Chiesa, inaugura un’edicola votiva. Battista: “Esempio di collaborazione partecipativa”. Fra Giovanni: “Tocca a voi dar valore a questo luogo”. Il 17 gennaio festa in onore di Sant’Antonio

Foto di gruppo davanti all'edicola votiva
Foto di gruppo davanti all’edicola votiva

GIUSEPPE FORMATO

La comunità di Tappino raccolta attorno all’edicola votiva, sorta su un terreno che era di proprietà del Comune di Campobasso, dove sono state ubicate le statue della Madonna e di Sant’Antonio Abate.

Alla presenza di Fra Giovanni, del sindaco Antonio Battista e dell’ex consigliere regionale Riccardo Tamburro, i residenti di contrada Tappino hanno “accompagnato”, con una processione, le due statue nella nuova dimora. E l’angolo resterà un luogo di devozione per chi vive nella contrada, da due anni rimasti privi della Cappella dove per decenni è stata celebrata la Santa Messa.

“La tenuta di Tappino – le parole di Giovanni Tamburro, che ha voluto fortemente il nuovo luogo di devozione – e parte dei terreni di Baranello, nei secoli scorsi, appartenevano alla famiglia Barone, che deteneva la proprietà anche della chiesetta di questa piazza. Nel corso dei decenni, gli eredi hanno venduto le proprietà e i terreni, mantenendo però la Chiesa, dove per anni abbiamo potuto celebrare la Santa Messa, provvedendo anche a realizzare tutti i lavori necessari per la manutenzione ordinaria e straordinaria. Un paio di anni fa, purtroppo, i proprietari hanno deciso di non concederci più l’apertura della Chiesa e, dunque, per ascoltare la Santa Messa siamo costretti a recarci a Sant’Antonio di Padova, in via Principe di Piemonte. Per i più giovani non è troppo difficile, ma per i tanti anziani della zona questa era una sicurezza e la Santa Messa un appuntamento fisso, con la Chiesa facilmente raggiungibile. Ci siamo impegnati – ha concluso Giovanni Tamburrocome comunità a creare questo luogo dove poter pregare e, inoltre, avremo sulla contrada sempre lo sguardo e la protezione di Sant’Antonio di Padova e della Madonna”.

“Se fossimo stati al chiuso di una Chiesa – ha affermato Fra Giovanninon ci saremmo goduti questa mite giornata di sole. Guardate Dio come organizza le giornate, oggi vi ha radunato tutti in questa meravigliosa piazza. Siete una famiglia su questa collina di Campobasso e tale dovrete restare. Questo luogo di preghiera assumerà il valore che voi vorrete dargli. I luoghi di preghiera non si costruiscono solo con i soldi, ma soprattutto con la partecipazione collettiva dei fedeli. Ringraziamo l’amministrazione comunale, che con la donazione del terreno ha permesso di avere questo posto di preghiera”.

“Questa edicola votiva – il sindaco Antonio Battista ha fatto eco a Fra Giovanni – nasce per la volontà popolare voluta dai cittadini. Sono certo che ognuno la rispetterà e la custodirà, perché qui c’è un unanime accordo collettivo. La realizzazione di questo luogo resta un bell’esempio di collaborazione partecipativa. È un piccolo tassello che si unisce al patrimonio della nostra città. È bello vedere quando Campobasso si muove in maniera unitaria. Non da meno, l’importanza di questa edicola votiva, per la sua localizzazione all’incrocio di un tratturo”.

“Mi preme ringraziare per questo importante momento di comunità – ha concluso Rosalba Scricca, presidente dell’associazione Pro Tappino tutti coloro che lo hanno reso possibile. È una giornata vitale per contrada Tappino, che vuole diventare più centrale rispetto alla città di Campobasso”

Una serata di festa nella piazza di Tappino è in programma domenica 17 gennaio 2016, quando l’associazione di quartiere, con l’accensione del fuoco di Sant’Antonio, offrirà panini e salsicce per tutti coloro che si recheranno per i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate. Ad allietare la serata ci sarà la Polifonica Monforte.

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Redazione

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