‘Genitori in carcere’: nella casa circondariale di Campobasso ludoteche e spazi confortevoli per favorire l’incontro tra i detenuti e i loro figli
‘Genitori in carcere’, questo il nome del protocollo d’intesa firmato dal carcere di Campobasso e quello di Larino con la Regione Molise. Un’iniziativa per garantire ai figli dei detenuti di poter trascorrere più tempo con i loro padri in un ambiente confortevole. Un progetto sperimentale concretizzatosi grazie anche al Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, con il quale saranno realizzati degli spazi accoglienti in cui i genitori possano ritrovare quell’ambiente familiare anche dietro le sbarre.
Un’iniziativa per umanizzare le case circondariali e favorire il recupero e il reinserimento del detenuto, ma anche sostenere i figli dei carcerati. A quest’ultimi sarà, infatti, offerto un supporto psicologico durante il periodo di reclusione dei familiari e sarà data loro la possibilità di poter superare il trauma incontrando i genitori in spazi adibiti a ludoteche per favorire il gioco.
Dunque, un’intesa per valorizzare la genitorialità dei detenuti, affinché quest’ultimi possano da qui trovare la forza per ricominciare senza perpetrare gli sbagli commessi in passato. Dall’altro lato, il protocollo mira a tutelare i figli, vittime indirette dei reati dei genitori.
Così, in un’Italia dove giorno dopo giorno la situazione delle carceri appare sempre più drammatica, dal capoluogo si cerca di dare l’esempio con azioni concrete che mirano al reinserimento dei detenuti. Quest’ultima iniziativa va, infatti, ad affiancarsi, a numerose altre attività, tra cui le borse lavoro, il lavoro delle cooperative all’interno la casa circondariale di Via Cavour, così come la stessa possibilità data ad alcuni detenuti, attraverso uno specifico protocollo, di poter aderire a una serie di attività dell’Istituto Pilla di Campobasso. Azioni queste, che vanno tutte nella medesima direzione, ovvero verso il recupero e la vera integrazione sociale dei detenuti.