Nella serata di ieri, intorno alle 19, la casa del consigliere comunale Salvatore Colagiovanni a Campobasso è stata presa di mira dai ladri. Mentre Colagiovanni si trovava nella casa adiacente dei suoi genitori, i malviventi hanno fatto irruzione nella sua abitazione, mettendo tutto a soqquadro e riuscendo a scappare. Nonostante l’esito del furto, il vero impatto di questo evento è stata la violenza psicologica che Colagiovanni stesso descrive con amarezza e indignazione.
Il consigliere ha denunciato pubblicamente il senso di insicurezza e impotenza che lo ha colpito a seguito dell’intrusione, arrivando a lanciare un appello accorato su Facebook: “Ho paura di stare a casa e di lasciare i miei figli e la mia famiglia da soli. Lo Stato dove è?” Questo sentimento di vulnerabilità, racconta Colagiovanni, non è solo personale, ma riflette una percezione crescente di insicurezza che accomuna molti cittadini, ormai stanchi di sentirsi “ostaggi” di criminali che agiscono impuniti. Il consigliere, come spiega nel suo post, si sente “violentato psicologicamente” dall’intrusione di estranei che, con disprezzo, hanno rovistato tra gli oggetti della sua casa, compresi quelli personali di suo figlio.
La decisione estrema: lo sciopero della fame
Frustrato dalla mancanza di risposte concrete e determinato a scuotere l’opinione pubblica e le istituzioni, Colagiovanni ha annunciato l’intenzione di iniziare uno sciopero della fame, come gesto simbolico di protesta. “Da oggi inizio lo sciopero della fame. Io non voglio più subire e tu?”, ha scritto sui social, rivolgendosi direttamente ai suoi concittadini e sollecitando una riflessione collettiva sulla situazione di sicurezza a Campobasso.
L’appello è chiaro: i cittadini non possono continuare a vivere nella paura di subire intrusioni, violenze o minacce. Colagiovanni, che nell’ultimo anno si è distinto per aver sollevato più volte in consiglio comunale la necessità di aumentare le misure di sicurezza in città, ha ribadito che l’attuale condizione è insostenibile. “La gente non può sentirsi in pericolo a casa sua,” ha denunciato. Anche altri episodi di furto in abitazioni e locali della zona negli ultimi due anni hanno alimentato la percezione di una città sempre meno sicura, e ora il consigliere chiede a gran voce che le istituzioni rispondano con provvedimenti concreti e tempestivi.
Una richiesta di cambiamento per la sicurezza di tutti
Lo sciopero della fame di Colagiovanni vuole essere un messaggio forte per le autorità: la sicurezza dei cittadini deve tornare ad essere una priorità. Nel suo post, il consigliere esprime un senso di amarezza per l’assenza dello Stato, lamentando che i sacrifici economici fatti dai cittadini sembrano non garantire nemmeno una protezione basilare. “Le tasse che ogni mese paghiamo? Se l’Italia è questa, allora non pensiamo a chi sta peggio di noi, perché noi non stiamo di certo meglio,” scrive Colagiovanni.
Infine, la sua protesta diventa un appello alla riflessione collettiva: il furto subito non è solo un episodio personale, ma un campanello d’allarme su un problema che potrebbe colpire chiunque. “Oggi è capitato a me, domani a chi?” Colagiovanni, con la sua decisione di iniziare uno sciopero della fame, vuole che questa domanda risuoni con forza tra le autorità e i cittadini, affinché la sicurezza torni ad essere garantita a tutti.