“Un pezzo di storia della nostra città sta per essere cancellato a causa di innumerevoli pastrocchi amministrativi”: è quanto denuncia il Movimento 5 Stelle di Campobasso.
Il Tar Molise, lo scorso 17 agosto, ha accolto tutti i ricorsi delle parti interessate a realizzare un edificio residenziale e parziale area commerciale al posto dell’ex cinema teatro “Ariston”.
“Una decisione – proseguono i consiglieri comunali pentastellati – che è principalmente frutto dell’assoluta indifferenza della politica degli ultimi decenni, ma, anche e soprattutto, dell’incapacità dell’amministrazione attuale. Ora più che mai si vede all’orizzonte l’ombra di un probabile risarcimento milionario che incombe sulla testa dei cittadini campobassani”.
Nella sentenza, infatti, si possono estrarre riferimenti a gravi difetti istruttori e di motivazione dei provvedimenti, vizi di eccesso di potere e finanche l’errata applicazione della normativa. Una procedura che ha fatto acqua da tutte le parti e che ha favorito il formarsi del silenzio assenso utile all’impresa GPE Group per realizzare il progetto di demolizione e ricostruzione del palazzo in via Cardarelli.
Peraltro, il vincolo culturale della Soprintendenza che avrebbe potuto bloccare il procedimento è, purtroppo, arrivato con notevole ritardo rispetto ai 120 giorni previsti dalla legge. La salvaguardia imposta dalle misure cautelative ministeriali è stata ritenuta cessata il 3 luglio 2015, più di due mesi prima del decreto di dichiarazione dell’interesse culturale.
A nulla è valso da parte del Comune formulare delle eccezioni perché il TAR le ha impietosamente ritenute destituite di fondamento. Perché? Come si possono pretendere termini procedimentali raddoppiati per la complessità dell’intervento se per ottenere la dilazione dei tempi è necessaria una motivata risoluzione del responsabile del procedimento che non è mai stata presentata?
Il Movimento 5 Stelle di Palazzo San Giorgio attacca il vice-sindaco Bibiana Chierchia, che ha anche la delega all’urbanistica: “Senza considerare che mentre l’assessore dichiarava ai quattro venti che aveva promosso ogni utile iniziativa per salvare l’ex cinema teatro Ariston, nei fatti, come è emerso in una interpellanza del MoVimento 5 Stelle, non esiste nessun atto formale che dimostri tutto questo impegno”.
“Si poteva – prosegue il Movimento 5 Stelle – e si doveva fare il possibile per salvare la struttura tanto amata in città. Solo dopo aver tentato tutto ci si sarebbe potuti rassegnare a un destino diverso per quel sito, magari cercando di intervenire dove possibile perché il progetto di riqualificazione conservi le peculiarità della zona. Quello che non doveva assolutamente succedere è che ancora una volta il tribunale amministrativo interferisse nella programmazione del territorio e invece pare che ci si sia messi d’impegno perché accadesse”.
“Alla luce di questo ennesimo disastro – concludono i pentastellati – consci che l’urbanistica campobassana debba essere affidata a un tecnico capace e distaccato dalla realtà locale, non possiamo che ribadire quanto già espresso con voto in un recente Consiglio comunale: l’assessore Chierchia deve dimettersi. Oppure il sindaco Battista si assuma la responsabilità di strapparle quella delega all’urbanistica tanto ambita quanto immeritata. Se non ora quando?”.