Gli studenti della scuola di via Leopardi a settembre non faranno rientro nell’edificio che, durante il periodo estivo, avrebbe dovuto essere oggetto di lavori di adeguamento. Ne è convinto il capogruppo della coalizione civica a Palazzo San Giorgio, Francesco Pilone, così come la collega Carla Fasolino che sulla questione dell’edilizia scolastica hanno voluto convocare un incontro con i giornalisti.
A rispondere al bando pubblico emanato da Palazzo San Giorgio per i lavori della don Milani sono state ben 260 imprese. “Nei prossimo giorni di queste ne saranno selezionate 25, mentre una sola si aggiudicherà i lavori. Pensiamo, però, che siamo già a metà luglio e i lavori come minimo hanno bisogno di almeno 90 giorni. Quindi credere che a settembre tutto possa tornare alla normalità è semplicemente fantascienza”. Così Pilone che, senza indugi, ha parlato ancora una volta “di promesse disattese da parte del primo cittadino”.
Tuttavia, i punti su cui fare luce riguardano anche altri aspetti oltre la tempistica. Nonché le altre 11 relazioni commissionate da Palazzo San Giorgio all’Unimol e delle quali ancora si ha alcuna notizia.
“Dall’Università – dice Pilone – hanno fatto sapere che per ogni istituto ci vorrà il doppio del tempo previsto in quanto è carente la documentazione che il Comune ha fornito all’Unimol. Io mi domando a questo punto di chi siano le responsabilità e, soprattutt,o perché ciò è emerso solo adesso”.
Il capogruppo della coalizione di minoranza torna, inoltre, a parlare anche dei 4 poli scolastici in altrettanti quartieri della città i cui lavori, “stando a quanto dichiarato nel mese di gennaio da Battista e Frattura sarebbero dovuti essere messi in cantiere nel 2017”. “Che fine hanno fatto e perché di queste opere non se ne parla più”, chiede sarcastico Pilone.
Negli aspetti più tecnici di quanto definito dal bando per i lavori della don Milani si è, poi, addentrata la consigliera Fasolino che ha voluto porre in evidenza come le finestre della parte dell’edificio che sarà demolito serviranno per la parte che, invece, sarà ristrutturata. “Assurdo poter pensare – le parole della Fasolino – di ripristinare un edificio senza agire anche sull’efficientamento energetico, quando tra l’altro esistono fondi nazionali per questo genere di cose”.
Insomma, sulla questione scuole per la minoranza ci sarebbero troppe lacune da parte di “un’amministrazione che avrebbe dovuto utilizzare il periodo estivo per tentare di risolvere qualcosa e che, invece, arriverà in autunno con gli stessi problemi irrisolti di giugno”. Dilemmi che potrebbero tra l’altro anche aggravarsi se, come ricorda Pilone, “gli altri studi dovessero confermare le lacune evidenziate per la don Milani e Mascione anche per altre scuole”.
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