Dal Mistero di Abramo alla statua di San Giorgio e una vita tra due città con lo stesso patrono. Christian Scoccimarra si racconta. Fare il portatore? “Mi fa sentire campobassano”
Ci sono tradizioni che affondano le radici nella storia della città e in quella di molte famiglie che, proprio della storia di una comunità ne compongono l’ossatura, ne sono parte integrante. Basti pensare alla tradizione campobassana che vede portare la statua di San Giorgio dagli stessi uomini che a Corpus Domini si caricano sulle spalle i Misteri.
Ogni anno tocca ad una squadra diversa, nel 2018 è stata scelta quella dei portatori del Mistero di Abramo guidata da Christian Scoccimarra, vero e proprio ‘figlio d’arte’. Lui, campobassano “da sempre”, come ama definirsi, ha 40 anni, una figlia, Sofia, di dieci, e da cinque anni lavora a Ferrara. “Sul Mistero di Abramo si può dire che ci sono nato, – spiega – da piccolo ero uno dei personaggi, poi, quando sono diventato più grande ho cominciato a portarlo, un’eredità che mi ha lasciato mio padre, e ne vado molto fiero perché fa parte della mia vita, del mio essere e sentirmi campobassano”.
In realtà, nemmeno il suo trasferimento al Nord ha intaccato l’amore per le sue origini, né è mai scemata in lui la devozione per San Giorgio. “Impossibile – aggiunge Christian – perché San Giorgio è nel mio cuore e, ironia della sorte, è anche il patrono di Ferrara”.
Un destino? Una coincidenza? “Difficile da spiegarsi, ma so che il mio legame con il Santo che ebbe la meglio sul drago e con i Misteri è indissolubile. Guidare la squadra di ragazzi che porterà in processione la statua del patrono, per me è la prima volta, è un vero onore, e mi riempie di orgoglio”.
Radici profonde che né il tempo, né le lunghe distanze, possono sradicare, tempo e lunghe distanze che anzi riescono a farle diventare ancora più profonde quelle radici, come dimostra la storia di Christian. Insieme a lui ci sono altri 9 ragazzi.
“Un entusiasmo contagioso quello del caposquadra Christian Scoccimarra e degli altri portatori – commenta il sindaco di Campobasso Antonio Battista – entusiasmo che va oltre la semplice devozione che ci fa apprezzare la nostra storia e le nostre tradizioni, l’attaccamento a questa terra che dovremo sforzarci di apprezzare e di amare di più. Amare che vuol dire valorizzare quello che abbiamo con l’entusiasmo e la passione che hanno questi ragazzi a cui vanno i miei complimenti e i miei più sentiti ringraziamenti, perché a rendere importante tanto la processione di San Giorgio quanto la sfilata dei Misteri sono senza dubbio anche i portatori, mossi esclusivamente dalla passione. È in questo che risiede la loro grandezza: fare un servizio prezioso con umiltà e dedizione, sentirlo proprio, e rinnovare quei sentimenti di anno in anno cercando di trasmetterli a chi verrà dopo di loro come ha fatto il papà con Christian. Ancora grazie ragazzi, per quello che fate e per come lo fate. Un ringraziamento che vi faccio come sindaco ma soprattutto come campobassano”.