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Campobasso, nuovo servizio per i cittadini: parte la raccolta degli Oli lubrificanti minerali

Al Centro comunale di Raccolta è ora possibile conferire anche gli oli minerali e sintetici grazie alla nuova convenzione tra SEA Spa e il Consorzio Nazionale Oli Minerali Usati (CONOU)

SEA (Servizi e Ambiente) Spa ha attivato la raccolta degli Oli minerai presso il Centro comunale di raccolta. Il nuovo servizio è dedicato alle utenze domestiche che devono smaltire gli oli lubrificanti sintetici o minerali.

Disperdere gli oli minerali nell’ambiente o negli scarichi domestici è un reato e costituisce un’importante fonte di inquinamento e provoca seri pericoli per la salute. Le attività private, come i meccanici, hanno l’obbligo di affidarlo a società di raccolta, ora anche le famiglie di Campobasso possono usufruire del servizio messo a disposizione gratuitamente da SEA Spa e dal Comune di Campobasso presso il Centro comunale di raccolta in via Santa Maria de Foras per un massimale di 10 litri l’anno.

“Abbiamo stipulato una convenzione con il CONOU, Consorzio Nazionale degli Oli Minerali Usati, per potenziare i servizi di raccolta differenziata in città e offrire ai cittadini nuove opportunità di smaltimento dei materiali – spiega l’Amministratore Unico di SEA Spa Stefania Tomaro. Con questa nuova iniziativa, dopo il potenziamento della raccolta degli oli vegetali, intendiamo completare il sistema con la raccolta anche degli oli minerali e sintetici”.

“La raccolta degli oli minerali è un servizio presente in poche realtà cittadine italiane e noi siamo orgogliosi di dotare il nostro Centro comunale di raccolta del servizio, con indubbio vantaggio per tutti i cittadini” – commenta l’Assessore all’Ambiente Simone Cretella – “Sono tanti i cittadini che provvedono in proprio al cambio olio della propria vettura o del proprio ciclomotore ed è pertanto opportuno offrire un servizio regolare di raccolta dei lubrificanti esausti che certamente contribuirà a prevenire forme di smaltimento illegale, purtroppo ancora abbastanza frequenti, che possono avere ripercussioni gravissime per l’ambiente”.

Redazione

CBlive

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