Campobasso ha ospitato la cerimonia di celebrazione del 76° anniversario della nascita della Repubblica Italiana.
Il corteo, partito da Piazza Gabriele Pepe, dove è stato issato dai Vigili del Fuoco un enorme tricolore, è arrivato in Piazza della Vittoria, dove il Prefetto Cappetta ha omaggiato, con una corona, il Monumento dei Caduti e dove lo stesso rappresentante del Governo sul territorio ha letto il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Nel corso della cerimonia, anche gli interventi del Presidente della Provincia di Campobasso, Francesco Roberti.
“La Repubblica – le parole di Gravina – ha reso l’Italia, nel corso di questi 76 anni, un paese in grado di garantire ai suoi cittadini libertà e opportunità e la scelta operata, con cognizione di causa, dal popolo italiano il 2 giugno del 1946, a ben vedere, si basava proprio sulla voglia e sull’intenzione degli italiani di fare fronte comune, dopo gli anni bui della dittatura, contro ogni tentativo di divisione sociale, per incamminarsi, già da allora, lungo una strada nuova, da disegnare con responsabilità personale e collettiva giorno per giorno”.
“La nostra Repubblica, per volere dei nostri Padri costituenti, ha reso protagonisti gli italiani della progressiva costruzione di un paese che, anche attraversando momenti complicati e difficoltà innegabili, ha coltivato tenacemente la prospettiva di una società aperta, rendendo la nostra nazione capace di assimilare le differenze fino a farle diventare forza tangibile da tenere sempre in primo piano, a garanzia e tutela dei diritti di ciascun cittadino, opponendosi con il diritto e la legge a ogni tentativo di prevaricazione e violenza – ha proseguito il primo cittadino –Sin dalla sua nascita, il sistema istituzionale della nostra Repubblica, in simbiosi con la società civile, è stato chiamato ad affrontare situazioni critiche ed anche veri e propri attacchi allo Stato, ma la tenuta dell’impianto sociale e costituzionale ha permesso di accettare ogni sollecitazione con coraggio e fiducia nei principi democratici dell’agire comune”.
“La Festa della Repubblica, ogni anno, ci invita a rimettere al centro di ogni agenda di lavoro, di ogni rapporto umano e di ogni futuro progetto di sviluppo, proprio quegli stessi intramontabili principi democratici – ha detto ancora il sindaco di Campobasso – Anche oggi che le risorse che l’Europa mette a disposizione, dopo la pandemia, permettono di progettare investimenti importanti, dobbiamo proporci di rinnovare e innovare ma senza dimenticare che sviluppo, progresso e modernità non possono non tener conto dei diritti, delle garanzie democratiche e delle tutele individuali e collettive in ogni settore della vita quotidiana, ad iniziare dal lavoro, antidoto contro ogni forma di spopolamento, che sia di emigrazione o di denatalità. È la nostra Repubblica a chiedere, ad ognuno di noi, di rinnovare questa consapevolezza, quest’idea di coesione sociale, non solo nazionale, per sostenere la quale la nostra Repubblica è nata e che l’Italia continuerà con convinzione a realizzare”.