Sepino e la discussa nomina del vice segretario, il sindaco Paolo D’Anello dice la sua
La replica del primo cittadino del Comune matesino all'articolo di CBlive
Il sindaco di Sepino, Paolo D’Anello, replica all’articolo di CBlive che qualche giorno fa aveva raccontato la vicenda relativa alla nomina del vice segretario senza che il Comune si fosse dotato di un segretario.
“Il caso di Sepino – fa sapere il primo cittadino – è simile a tanti altri Comuni che sono privi di segretario comunale; la carenza di tale figura è diventata cronica tanto che alcuni segretari sono costretti a doversi occupare di tre o più comuni con le ovvie conseguenti difficoltà non solo di natura logistica, per spostarsi da un comune all’altro, ma specialmente per poter svolgere appieno la propria funzione”.
“Anche il Presidente Conte – ricorda D’Anello – intervenuto ad Arezzo alla recente assemblea dell’Anci ha voluto precisare come i segretari comunali siano oggi in numero di gran lunga inferiore rispetto alle sedi comunali e, per garantire la funzionalità dei Comuni, accettano incarichi plurimi, di difficile gestione. Lo stesso Presidente si è impegnato, nelle more di espletamento del corso-concorso, a studiare idonee misure per venire incontro alle esigenze degli Enti che si trovano nella impossibilità di gestire le ordinarie attività amministrative”.
“La figura del vice segretario, ove prevista nel regolamento comunale ed è il caso di Sepino, – specifica ancora il sindaco – è funzionale a coadiuvare il segretario e a sostituirlo nei casi di vacanza, assenza od impedimento, così come recita l’art.97, comma 5, del TUEL; questa sembra essere allo stato l’unico modo per garantire il regolare funzionamento della macchina amministrativa ed è quanto ha fatto lo stesso Comune di San Polo Matese. Appare utile precisare che si è provveduto a pubblicizzare inutilmente la vacanza della sede per consentire ad eventuali interessati di produrre istanza di assegnazione e successivamente si era raggiunta una intesa con altro Comune per una convenzione per il servizio di segreteria ma il cambio di amministrazione a seguito di elezioni e il trasferimento del segretario di quel Comune ad altra sede hanno vanificato anche questo tentativo”.
“Solo per la cronaca va chiarito che lo scioglimento della convenzione tra i comuni di Sepino e Cercemaggiore è avvenuto ad istanza di quest’ultimo Ente che ha optato per un diverso rapporto convenzionale. Per quanto attiene agli aspetti che sarebbero stati attenzionati dalla giustizia amministrativa e conseguenti alla decadenza dalla carica di consigliere dell’ex sindaco di Sepino – vuole ribadire D’Anello – è doveroso precisare che, dopo aver rinunciato al giudizio instaurato innanzi al tribunale ordinario competente in materia di decadenza, l’ex sindaco produceva ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, successivamente trasposto innanzi al Tar e poi al Consiglio di Stato: il Presidente della Repubblica dichiarava il ricorso improcedibile proprio a seguito della intervenuta richiesta di trasposizione mentre il Tar dichiarava il ricorso inammissibile e condannava la ricorrente alla rifusione delle spese in favore del Comune e successivamente il Consiglio di Stato, ancorché in sede cautelare, respingendo l’appello condannava nuovamente l’appellante alle spese in favore del Comune”.
“Questa la vicenda giudiziaria mentre per quanto riguarda il ruolo del vice segretario appare fuorviante ritenere che il vice segretario possa esistere solo ove ci sia un segretario titolare perché lo stesso art. 15, c.3, del DPR 465/97 prevede che in caso di vacanza della sede di segreteria le funzioni di segretario sono svolte dal vicesegretario. Comunque per quanto riguarda la categoria dei Segretari Comunali, della quale ho avuto il privilegio di far parte, ritengo sia davvero urgente ristabilire il giusto equilibrio tra il numero delle sedi ed il numero dei segretari in servizio e ciò al fine di garantire il regolare funzionamento dei Comuni e in particolare consentire al Segretario di poter svolgere appieno il proprio compito di collaborazione con gli organi dell’Ente e di fornire il necessario supporto ad amministratori magari inesperti e talvolta improvvisati”.