Molise contro lo spopolamento con il ‘Reddito di residenza attiva’ ma non tutti sono favorevoli
Per evitare la morte dei piccoli paesi, in Molise arriveranno 700 euro al mese per chi investirà nei comuni con meno di duemila abitanti. Un’ottima idea per qualcuno, un altro ‘Babbo Natale molisano’ come ennesima forma assistenziale che usa ‘soldi pubblici
Una piaga del Molise è lo spopolamento di molti comuni che, ad oggi, contano meno di duemila abitanti. Per evitarne la lenta morte, la Regione Molise si è ingegnata, attraverso un finanziamento del Mef e del Mise di circa 977 mila euro. Nascerà così il ‘Reddito di residenza attiva’: chiunque voglia cambiare residenza scegliendo di andare a vivere in uno dei cento comuni molisani che hanno aderito al progetto, aprendo anche un’attività, riceverà al mese ben 700 euro per tre anni. Il bando uscirà il 16 settembre e sarà possibile aderire fino a 60 giorni dalla pubblicazione.
Un’idea che entusiasma molti e che, per la sua originalità, sta facendo notizia in tutt’Italia. Eppure c’è una schiera di contrari, di cui portavoce Valerio Mancini, molisano fuori regione che da anni sostiene economicamente il Molise pagando le tasse e che non è favorevole a questo ‘discutibile’ provvedimento che utilizza ‘soldi pubblici’.
“Il Molise va meritato e non svenduto. I molisani vanno sostenuti e non sviliti con innesti disarmonici e interessati al solo soldo. Un Molise integro può giocarsi le sue carte quando le città diventeranno davvero invivibili e il clima afoso le renderà un inferno” così parla Mancini, proseguendo: “La politica molisana anche stavolta sta sbagliando, così come ha fatto negli ultimi decenni non riuscendo a valorizzare minimamente il Molise. Pagare estranei è indegno per l’orgoglio sannita”.
Gli Immoderati hanno sintetizzato il loro dissenso in quest’articolo dal titolo: ‘La Regione Molise offre soldi (pubblici) a chi sposta la residenza’.