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L’Ente Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise boccia il Progetto “Pizzone II” di Enel

Pesanti censure anche sulle procedure ministeriali. Coordinamento No Pizzone II: "Il progetto devasterebbe area protetta di valore mondiale per la biodiversità"

Anche le modifiche apportate al progetto “Pizzone II”, presentato da Enel Produzione S.p.A. per la costruzione di una centrale di produzione e pompaggio, hanno ricevuto una ferma bocciatura da parte dell’Ente Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM). L’ente, incaricato della protezione dell’ambiente, della fauna e della flora in una delle aree naturali più preziose d’Italia, ha espresso un parere inequivocabilmente negativo, motivato da preoccupazioni legate agli impatti devastanti che l’opera avrebbe sulla biodiversità locale.

Nella sua relazione, il Presidente del PNALM, Giovanni Cannata, ha evidenziato le gravi conseguenze ambientali che deriverebbero dalla realizzazione del progetto. “Il progetto previsto comporterà inevitabilmente impatti irreversibili sulla biodiversità e sull’immagine del nostro Paese a livello internazionale dal punto di vista della tutela della biodiversità. […] La realizzazione di quest’opera arrecherebbe un danno ambientale grave in una delle ultime roccaforti della biodiversità italiana,” ha affermato Cannata.

Le preoccupazioni riguardano in particolare le specie rare e minacciate che abitano l’area protetta, come l’orso marsicano e il camoscio appenninico, così come gli habitat di valore comunitario. Secondo il Parco, la centrale proposta costituirebbe una fonte di disturbo diretto per queste specie, compromettendo le dinamiche ecologiche a lungo termine e la loro persistenza. Per queste ragioni, il parere è stato categorico: il progetto “Pizzone II” non può essere realizzato.

Le critiche del Parco non si sono fermate al solo impatto ambientale. L’Ente ha anche sollevato questioni di carattere procedurale, sottolineando come Enel non abbia consultato direttamente il PNALM, nonostante l’ente detenga il materiale di studio più accurato sull’area interessata. Questa mancanza di collaborazione ha aggravato ulteriormente il giudizio negativo, con l’accusa rivolta a Enel di aver “banalizzato” le problematiche ambientali legate all’iniziativa.

Il Coordinamento No Pizzone II ha accolto con favore il parere del PNALM, considerandolo un segnale chiaro che il progetto non ha futuro. In un comunicato, il coordinamento ha dichiarato: “Dopo i gravi rilievi del Parco, il progetto non ha futuro e il Ministero dell’Ambiente è tenuto a bocciarlo, se non vuole incorrere in ulteriori e palesi violazioni delle norme amministrative e di tutela dell’ambiente.” Inoltre, è stata criticata la superficialità delle argomentazioni di Enel, con riferimento anche a un errore nel loro studio, dove si menzionava erroneamente un impianto eolico anziché una centrale idroelettrica, dimostrando – secondo il coordinamento – scarsa serietà nell’approccio a un progetto di tale rilevanza.

Il Coordinamento ha, quindi, invitato Comuni, Province, associazioni e cittadini a presentare le proprie osservazioni entro il 18 ottobre, sottolineando l’importanza di difendere un patrimonio collettivo di valore inestimabile, minacciato dall’espansione industriale.

Redazione

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