La spending review a favore del contadino
MASSIMO DALLA TORRE
“Viva la campagna, viva la campagna” questo è il ritornello di un motivetto cantato da Nino Ferrer, il cantante antropologo ed etnologo francese di origine italiana che negli anni sessanta/settanta inneggiava alla natura. Ritornello che sotto certi aspetti si sposa appieno con la parola “spending review” tant’è che nel nostro Paese torna alla ribalta la spesa fatta direttamente dal contadino nelle fattorie o nei mercati degli agricoltori. Luoghi che nel 2013 hanno visto quindici milioni d’italiani approvvigionare i frigoriferi e le dispense di casa, con un aumento del 25% rispetto all’anno precedente, con prodotti non di supermercati ma cresciuti e coltivati nella terra da chi quotidianamente e senza intermediari è la spina dorsale dell’economia agricola nazionale.
Dato che è in netta controtendenza con la crisi dei consumi. Numeri e percentuali che emergono da un’analisi condotta e realizzata da Coldiretti/Ixè che è stata presentata in occasione del farmers market” a Milano trasformata per l’occasione in un grande mercato ortofrutticolo.
Il tutto in considerazione che sono oltre 1.200 i mercati presenti in tutte le regioni, compreso il Molise da sempre a vocazione agricola, che grazie alla fondazione Campagna Amica promossa dall’organizzazione di categoria ha realizzato la più vasta e capillare rete di vendita che conta su fattorie, botteghe e mercati con il coinvolgimento di circa 28mila produttori con prodotti coltivati su circa 280mila ettari.
A dare valenza all’iniziativa la possibilità di trovare prodotti locali del territorio, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente terzo. Il che non solo rafforza i mercati che promuovono la conoscenza della stagionalità dei prodotti, ma anche la filosofia del chilometri zero, con i cibi in vendita che non devono percorrere lunghe distanze, riducendo di conseguenza le emissioni nell’ atmosfera derivanti dalla combustione di benzina e gasolio, anch’essi sottoposti alla mannaia del risparmio che però in questa occasione è risultato vincente sotto tutti i punti di vista.