Il Molise volta le spalle a 50 bambini immigrati: nessun comune risponde al bando per accogliere gli orfani
C’è da indignarsi di fronte alla pessima fotografia della regione, un Molise che volta le spalle a 50 bambini immigrati, nel totale menefreghismo. “Un’amara realtà” questo il commento dell’Associazione SocioCulturale ‘Giuseppe Tedeschi’. Il 28 aprile 2015 nessuno dei 136 comuni molisani ha risposto al bando per l’accoglienza, nel periodo di giugno–settembre, dei minori stranieri non accompagnati. Più chiaramente: il Molise non ha risposto per accogliere i bambini che hanno perso i genitori sui barconi e che si ritrovano in Italia, orfani e soli, con tanti bisogni e tante fragilità.
La stessa Onlus evidenzia la possibilità della regione Molise di poter accogliere 50 bambini nelle tante strutture che si preferisce lasciare vuote, nei conventi che restano chiusi e nelle tante case disabitate anziché fronteggiare all’emergenza umanitaria. La non risposta dei comuni del Molise, non solo segna una pessima pagina di solidarietà ma crea uno svantaggio anche per l’integrazione lavorativa: 50 bambini in regione avrebbero richiesto figure professionali da inserire, dai mediatori culturali, psicologici, interpreti, assistenti sociali e tecnici.
“Dobbiamo tornare ad approfondire le molteplici opportunità delle nostre aree interne che vedrebbero riaprirsi sia le scuole che le speranze per progettare un futuro multiculturale ed interdipendente utile a rilanciare e rimotivare i comuni delle zone svantaggiate. Questo è l’impegno a cui dedicare energie, amore per il prossimo e competenze tecniche” su questo riflette la Onlus ‘Giuseppe Tedeschi’ all’indomani dell’inascoltato appello lanciato dall’Assessorato Regionale alle Politiche Sociali. “Questa la strada maestra per tanti neolaureati dell’Università del Molise che potrebbero mettere a frutto nella propria terra i saperi acquisiti anziché andare via in cerca di opportunità più teoriche che reali”.
Tanti i pregiudizi che, nonostante la crisi, non favoriscono le integrazioni: per quanto riguarda le missioni umanitarie all’estero, dati alla mano, l’Italia è il Paese d’Europa che investe di meno, superato da Paesi come la Tunisia o la Giordania.
Riguardo all’operazione Mare Nostrum, il Governo l’ha cancellata perché costava troppo, ovvero 9,3 milioni di euro al mese optando per Triton, con una spesa di 2,9 milioni di euro. Il risparmio c’è con la differenza, però, che se Mare Nostrum aveva tra gli obiettivi la salvaguardia della vita in mare, Triton prevede il controllo delle acque internazionali solo a 30 miglia dalle coste italiane. Oltre le 30 miglia, seppur un barcone è alla deriva con vite umane a rischio, si può “evitare” il soccorso.