Gli sbattezzati del Molise, 16 le persone che hanno chiesto la cancellazione dal registro della Chiesa Cattolica
MARIA CRISTINA GIOVANNITTI
Il Molise degli sbattezzati raggiunge un numero abbastanza alto se proporzionato ad una regione dalla densità bassa. Sono 16 gli ex cattolici che, ognuno con le proprie motivazioni, ha richiesto ed ottenuto la cancellazione dal registro dei battezzati della Chiesa Cattolica. Un dato ufficiale che compare nel registro on line dell’UAAR, Unione Atei e Agnostici Razionalisti, e che ci fornisce la mappa degli atei molisani: 15 sbattezzati nella provincia di Campobasso e una persona ad Isernia.
Secondo i dati precisi ci sono: 3 sbattezzati a Campobasso, 1 a Guardialfiera, 1 a Mirabello Sannitico, 1 a San Giacomo degli Schiavoni, 1 a Santa Croce di Magliano, 1 ad Ururi, 2 a Guglionesi, 1 a Campomarino, 4 a Termoli ed 1 a Isernia. La richiesta avviene in modo semplice: basta semplicemente scrivere una lettera indirizzata al parroco della chiesa in cui si è stati battezzati chiedendone la cancellazione dal registro e senza la necessità di spiegare le proprie motivazioni ed inviarla con raccomandata. A questa richiesta dovrebbe seguire la risposta del prete che afferma di procedere con la cancellazione.
Su Campobasso si sono sbattezzati presso la Chiesa del Sacro Cuore di Gesù e due persone nella parrocchia Mater Ecclesiae già da tre anni (dati del 2011) ma tante altre persone, che hanno richiesto la cancellazione, lo hanno fatto di recente, come nel caso di Mirabello Sannitico dove la procedura è stata ufficializzatail 7 novembre 2013 perché, così come si legge nel registro degli sbattezzati, il parroco non aveva risposto: “posto la lettera ricevuta dalla diocesi, non avendo ricevuto la lettera dal parroco, che però in un secondo momento mi ha fatto vedere direttamente l’annotazione sul registro parrocchiale”.
In realtà anche il numero ufficiale di 16 molisani sbattezzati cela dietro di se altrettante persone che sono in fase di attesa della cancellazione e non ricevono risposta del parrocco o trovano proprio un atteggiamento di ostracismo. In quel caso è proprio l’UAAR a sollecitare queste persone a rivolgersi a Sos-Laicità che provvede a fare ricorso, così come ce ne sono centinaia in atto in Italia, contro la Chiesa e addebitando alla parrocchia anche tutte le spese legali.
Perché sbattezzarsi? “Perché è un diritto alla laicità, alla coerenza e ad abbandonare un’organizzazione dalla quale si fa parte senza il proprio consenso” afferma l’UAAR.