Centro Rimpatri a San Giuliano di Puglia, la protesta scende in piazza. Il Prefetto diserta l’incontro e Iorio porta la questione in Consiglio regionale
La delegazione dei comuni del cratere, capeggiata da alcuni sindaci della zona, che questa mattina, lunedì 13 novembre, ha protestato dinanzi la Prefettura di Campobasso per dire ‘no’ al Centro Rimpatri Volontari a San Giuliano di Puglia non è stata ricevuta dal Prefetto, Maria Guia Federico.
Venuti nel capoluogo con alcuni autobus organizzati, i partecipanti alla manifestazione sono così dovuti andare via con un nulla di fatto. Così come gli stessi sindaci che al Prefetto avrebbero voluto illustrare modelli diversi di accoglienza da realizzare sul territorio.
“Ci hanno detto – dice il sindaco di Santa Croce di Magliano, Donato D’Ambrosio – che poiché gli animi sono esacerbati, il Prefetto non incontrerà nessuno, neanche i sindaci”. Dal canto loro la delegazione e gli amministratori dicono di comprendere “il forte disagio del Prefetto e di essere consapevoli che le proposte portate oggi a Campobasso con toni pacati e un atteggiamento costruttivo facciamo più rumore di urla e fischi”.
La battaglia contro un’accoglienza fatta di grandi numeri per territori già segnati dal sisma, a Santa Croce di Magliano, così come in altri centri, sembra avvenire senza bandiere politiche. In prima linea per la protesta oltre al sindaco, Donato D’Ambrosio, c’erano infatti anche gli esponenti di minoranza in Consiglio comunale, come ad esempio Giovanni Gianfelice che in passato ha più volte alzato i toni del dibattito contro l’operato del primo cittadino.
Presenti, insieme a numerosi studenti del liceo anche i sindaci di Rotello, Colletorto e Bonefro. Proprio quest’ultimo, Nicola Giovanni Montagano, ha ribadito un secco no “a un progetto – ha detto – che ci è stato praticamente calato dall’alto”. “La nostra richiesta – aveva detto appena arrivato nei pressi del Palazzo di Governo – è quella di incontrare il Prefetto a cui avanzare le nostre preoccupazioni, anche perché se all’inizio come amministratori siamo stati coinvolti nei tavoli, alla fine le decisioni sono state prese senza tener in considerazione il punto di vista del territorio”.
Tra le fila dei manifestanti anche l’ex senatore i San Giuliano di Puglia, Giuseppe Astore che ha precisato di essere lì in qualità di cittadino dell’area. “Una zona – le sue parole – duramente colpita dal terremoto e nella quale sarebbe un grave errore voler creare un’isola, che di fatto non può integrarsi. Questo non significa che non siamo favorevoli all’accoglienza, ma diciamo sì solo a una forma che sia rispettosa di una terra e di chi la abita”.
Sempre Astore vede di buon occhio la possibilità che del villaggio di San Giuliano se ne possa fare un altro uso, soprattutto un uso capace di porre la zona al riparo dai rischi della malavita organizzata che sul medesimo villaggio aveva particolari mire, così come evidenziato nel secondo capitolo dell’inchiesta ‘Mafia Capitale’.
Intanto, la questione approderà a Palazzo D’Aimmo, dopo che il consigliere regionale di minoranza, Michele Iorio, fa sapere di voler portare un’apposita mozione in Consiglio regionale per esprimere le ragioni di un territorio e per ribadire “una posizione chiara e convinta espressa anche dall’intero Consiglio comunale di Santa Croce di Magliano”.
“Oggi la scelta di insediare un centro di accoglienza Cara Hub per gli immigrati nell’ex villaggio di San Giuliano di Puglia è assurda e – commenta Iorio – dannosa per l’intera comunità che, al contrario, dopo il sisma del 2002 e dopo gli sforzi profusi per il rilancio dell’economia, andrebbe incentivata a investire sul futuro e non indirizzata a fuggire a causa di decisioni scellerate. Per questo – conclude l’ex governatore – mi unisco al grido di allarme lanciato da quella parte del Molise e chiederò, insieme ai colleghi che vorranno seguirmi, di sospendere ogni decisione di insediare il centro Hub nell’ex villaggio di San Giuliano di Puglia per indirizzarlo a un progetto più aderente allo sviluppo del territorio e della società locale, come già previsto in passato”.
A unirsi alle preoccupazioni di sindaci e semplici cittadini, alla vigilia della manifestazione, è stata anche l’Anci, il cui presidente Pompilio Sciulli, ha diramato una nota per specificare come in una simile area “non esisterebbero minimamente le condizioni per un inserimento degli ospiti nel tessuto economico e sociale”.
Intanto, a Santa Croce di Magliano presto sarà promosso un’assemblea pubblica alla quale verrà invitato il governatore Frattura. Ma gli amministratori si dicono intenzionati ad andare avanti e pensano già a un possibile incontro con il ministro dell’Interno.