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Bojano, Romano si presenta: “Noi siamo il cambiamento, la continuità è Policella e la sintonia col governo regionale è Di Biase”. A supporto ci sono De Matteis, Fusco Perrella, Colalillo e Cefaratti

La presentazione della lista 'Bojano domani'
La presentazione della lista ‘Bojano domani’

GIUSEPPE FORMATO

È sceso in campo a distanza di tre anni e tre mesi dalle ultime elezioni regionali, quando dopo sei anni e mezzo di attività politica a Palazzo Moffa e una candidatura a governatore della Regione Molise era tornato all’attività forense. Massimo Romano si è presentato da candidato sindaco ai suoi elettori nella sede in piazza Roma, al centro della città matesina. Presente con lui tutti i candidati della lista ‘Bojano domani’.

“Qualche campagna elettorale l’ho fatta – così ha esordito il trentacinquenne ex consigliere regionalee oggi ho deciso di mettere la mia esperienza al servizio della mia città. Preannuncio, a dispetto delle voci che i miei avversari mettono in giro, che il mio sarà un impegno quinquennale. Se dovessi diventare sindaco, sicuramente, non sarò candidato alle elezioni regionali del 2018. A Palazzo Moffa ci sono già stato e me ne sono andato con le mie gambe, rinunciando a un accordo col governatore Frattura e avendo il coraggio delle mie azioni, che stanno dando ragione alle mie scelte di quasi quattro anni fa”.

Romano ha subito individuato i suoi competitors: “Il nostro slogan è ‘un sindaco per cambiare’. Voterà la lista ‘Bojano domani’ chi vuole che la situazione muti a Palazzo San Francesco. Chi riterrà che l’uscente Silvestri abbia lavorato bene nei suoi due lustri da primo cittadino esprimerà la propria preferenza per l’attuale vice-sindaco Policella, mentre è soddisfatto del governo regionale e di Paolo Frattura voterà per Di Biase”.

In prima fila, seduti, il presidente della Provincia, Rosario De Matteis, che era stato in lizza per una candidatura da primo cittadino, la consigliera regionale Angela Fusco Perrella, a supporto della lista e del figlio Carlo, assessore uscente di Palazzo San Francesco. Tra la folla anche il presidente del Consiglio provinciale, Gianluca Cefaratti, e il consigliere provinciale Mario Colalillo, che hanno le rispettive mogli in lista, i sindaci Notartomaso (Campodipietra), Lombardi (uscente e ricandidato a Roccamandolfi) e Carlone (Campochiaro).

“Ci vuole fegato per farsi appoggiare dalla Regione Molise – ha proseguito Romano – soprattutto perché a Bojano, con la chiusura della Gam, i cittadini hanno vissuto una tragedia. Non fidatevi di chi gira con la lista in mano per far credere che qualche dipendente possa rientrare nella filiera avicola, perché sono tutte falsità. Sono le solite false promesse elettorali. Io penso ai giovani e a chi non ha lavoro e compito di un’amministrazione comunale è anche quello di provare a implementare la progettazione europea, nuova frontiera del mercato del lavoro. È scorretto fare campagna elettorale su aziende chiuse per colpa della politica. Il mio pensiero va agli avventizi, che dopo anni di precariato si sono ritrovati senza nemmeno gli ammortizzatori sociali. Quando quest’ultimi termineranno anche per coloro che avevano un contratto a tempo indeterminato, a Bojano scoppierò una tragedia”.

“Il 18 maggio – le parole di Romano – in tema di sanità sarò presente a Campobasso alla manifestazione in difesa della sanità pubblica”.

“Stanno scadendo i termini per gli accordi di programma per l’area di crisi – l’affondo di Romano – ma dov’è l’amministrazione uscente rispetto a un argomento così importante? Il nostro candidato Perrella ha scritto diverse volte alla Regione Molise senza mai ricevere risposte. Stesso atteggiamento di un’amministrazione assente. Io, se dovessi essere eletto, lavorerò a Palazzo San Francesco tutti i giorni, perché i cittadini hanno diritto di entrare in Comune e trovare il sindaco sempre disponibile”.

“Bojano ha un patrimonio – ha concluso Romano – che è l’acqua che si vorrebbe privatizzare. Il nostro primo passo sarà quello di rinegoziare gli accordi di vendita, considerando che noi in pratica la quasi regaliamo alle altre regioni. E questa è una offesa per i cittadini bojanesi, che già pagano le tasse più alte”.

Redazione

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