Baranello, ordinanza ‘anti schiamazzi’. Accesa discussione sulle norme che disciplinano la quiete notturna
Una riunione pubblica fortemente sentita, quella tenutasi ieri, 18 gennaio, nell’aula consiliare del Comune di Baranello. Grande partecipazione, soprattutto giovanile, registrando un momento di confronto tra parte dell’Amministrazione e la popolazione
Ieri, 18 gennaio, presso l’aula consiliare del Comune di Baranello si è tenuta l’assemblea pubblica indetta dal sindaco Marco Maio a seguito dell’ordinanza ‘anti schiamazzi’ che in questi giorni ha fatto molto discutere.
Una sala gremita soprattutto di giovani, pronti per il contradditorio con il sindaco Maio, il vice sindaco Domenico Boccia e il presidente del consiglio comunale, Mariadomenica Lombardi. Presente anche la minoranza con i consiglieri Riccardo Di Chiro, Giovanni Petrecca e Giorgia Giovannitti.
A prendere la parola il primo cittadino che ha spiegato nel dettaglio le motivazioni della sua ordinanza, nata da una scelta ‘ragionata e non emotiva’: “Questo provvedimento nasce dopo l’esposto firmato da ben 17 cittadini a seguito di una situazione insostenibile vissuta da loro da tempo. Nel momento in cui questo atto formale è giunto al Comune io, in qualità di sindaco e responsabile in primis della sicurezza su tutto il territorio, non ho potuto far finta di nulla” così Maio parla alla maggior parte dei giovani presenti e molto attenti all’argomento: “Non è vietata l’attività ma il modo in cui viene esercitata l’attività. Non vietiamo la vendita di alcolici dopo le ore 22 o imponiamo la chiusura del locale. Ribadiamo semplicemente delle norme nazionali: dopo quest’orario, se il locale non è insonorizzato bisogna limitare i rumori che disturbano la quiete notturna, come schiamazzi, urla e musica”.
È seguito, poi, l’intervento del capogruppo di minoranza Di Chiro che ha esposto la sua opinione, propensa ad una rivisitazione dell’ordinanza per muoversi verso una posizione di mediazione tra le parti: “Se il sindaco ha emesso questa ordinanza vuol dire che si è arrivati all’esasperazione di una certa situazione però è anche vero che i gestori dei bar non possono controllare l’operato dei loro clienti fuori dal locale e quindi non possono essere responsabili dei loro atti indecorosi. La soluzione potrebbe essere quella di munirsi con dei faretti o delle telecamere fuori dai locali per scoraggiare atteggiamenti poco consoni”.
Prosegue Di Chiro: “A mio parere, questa è comunque una ordinanza ‘forte’ e sono pronto ad impugnarla, ricorrendo anche al Tar, seppur credo che non ce ne sia bisogno perché abbiamo la capacità di ‘mediare’, rivedendo l’ordinanza”.
Proprio su questa posizione di mediazione, Di Chiro ha provato ad intervenire più volte nel corso della riunione chiedendo il prolungamento dell’orario di limitazione agli schiamazzi, dalle ore 22 alle ore 24 senza riuscire nel suo intento e successivamente abbandonando l’aula.
La discussione ha visto anche l’intervento di alcuni gestori che hanno chiesto in modo diretto: “Quando il chiacchierare diventa schiamazzo e quindi punibile?”. Dopo una lunga discussione si è giunti alla risposta di Maio: “Lo schiamazzo è quando per ore si ripetono rumori, quali musica o urla. È la continuità di un’azione che va a creare il disordine”. Altri cittadini che sono intervenuti, invece, si sono focalizzati soprattutto sulla mancanza di buon senso comune nei giovani, portando a gesti indecorosi e osceni.
“In merito all’ assemblea di ieri sera tenutasi in municipio, voglio pubblicamente ringraziare, attraverso gli organi di stampa, tutte le persone, soprattutto giovani, che hanno avuto la pazienza di ascoltare le motivazioni che hanno portato alla pubblicazione dell’ordinanza” queste le dichiarazioni di Maio rilasciate dopo l’assemblea pubblica: “Nessuna restrizione ai locali pubblici, in particolare, nessun divieto nell’ emissione di musica anche dopo le 22:00. Come ho avuto modo di spiegare si tratta di una ordinanza che, di fatto, disciplina le modalità di intrattenimento dei locali pubblici, senza interferire ne sugli orari di chiusura ne tanto meno sulla vendita di alcolici. Si tratta in buona sostanza di attenuare i rumori dopo le 22:00. C’è amarezza laddove la questione viene strumentalizzata per finalità politiche o per interessi elettoralistici, facendo passare un messaggio diametralmente opposto, quando invece vi sono degli aspetti che attengono alla vita sociale di una comunità e alle conseguenze che ne derivano”.
Sulla scelta di Di Chiro di aver abbandonato l’aula, il consigliere di Obiettivo Baranello, invece, non rilascia dichiarazioni ma rimarca solo quella che è stata la sua volontà di aver provato a mediare tra le parti ma ostacolato dal pugno duro e dalla posizione ferma del sindaco e del vicesindaco.
Maria Cristina Giovannitti