Da Agnone fino a Roma è già Natale. Omelia, raffaioli e cioccolata per celebrare la Madonna delle Grazie
Il ‘Piccolo Natale’ agnonese, anche quest’anno, ha segnato in Alto Molise una tappa importante dell’anno liturgico per i tanti che, alle prime ore dell’alba, hanno partecipato alla Santa messa presieduta dal vescovo della Diocesi di Trivento, Claudio Palumbo. Data irrinunciabile per tanti agnonesi che mettono da parte impegni di qualsiasi genere per dedicarsi nel giorno della festa della Madonna delle Grazie a una tradizione che, da circa due secoli, segna la fede e la cultura degli agnonesi.
Le fredde temperature mattutine non sono riuscite neanche questa volta a smorzare il calore avvertito dalle sei in poi nella Chiesa di San Marco Evangelista, dove le note della pastorale agnonese, hanno permesso a persone di tutte le età di calarsi a cuore aperto nel clima natalizio. La composizione di Gamberale ha lasciato per pochi minuti col fiato sospeso i tanti presenti che riconoscono in quella melodia una sorta di inno natalizio agnonese. Profonde le parole di monsignor Palumbo durante l’ omelia, così come il parallelismo creato dal neo vescovo della Diocesi di Trivento tra l’importanza sacra della ricorrenza e quella rappresentata dalla cultura locale, radicata nel tempo e che, da generazioni, porta con sé un bagaglio tradizionale e religioso ormai indelebile nei cuori degli agnonesi.
La presenza di tanti bambini e ragazzi è la testimonianza più viva di quanto abbiano seminato le generazioni passate, quegli artigiani che prima di partire per vendere i loro prodotti fuori regione ci tenevano a rendere omaggio alla Madonna delle Grazie. Immancabile al termine della celebrazione la colazione con cioccolata e “raffaiuoli” , altro momento di ritrovo e di tradizione per gli abitanti dell’Atene del Sannio.
Una data importante non solo ad Agnone ma anche a Roma dove quattro anni fa nacque l’iniziativa di poter permettere ai tanti che vivono nella capitale, ma di origini agnonesi, di poter ascoltare le melodie della pastorale agnonese. Momento di ritrovo per i tanti costretti per motivi di lavoro a vivere lontani dal Molise, ma che non hanno mai abbandonato quelle tradizioni, i momenti di vita religiosa che hanno segnato la loro infanzia e che, in date come quella odierna, portano a galla nostalgia ed amore per la propria terra.
Il coinvolgimento di Don Gino Di Ciocco, canonico onorario della Basilica di Santa Maria Maggiore, ha reso possibile il ricreare seppur a distanza, un turbinio di emozioni nei tanti agnonesi che hanno affollato nelle prime ore dell’alba la chiesa romanica di Santa Maria Maggiore in San Vito.
Un luogo adeguato alla tradizione, che per struttura architettonica e atmosfera, sposa perfettamente il filo conduttore voluto e sentito dai presenti. Una sorta di intimità religiosa a far da cornice al legame creatosi tra i presenti e la Madonna delle Grazie. Messa celebrata oltre che da Don Gino Di Ciocco anche da Don Gennaro Cicchese, altro agnonese doc, dal parroco locale e da monsignor Miserachs. Tanti agnonesi ma anche tante persone di Belmonte del Sannio, di Poggio Sannita e tanti romani hanno riempito la chiesa ed ascoltato la pastorale agnonese magistralmente eseguita con pochi strumenti, ma con tanto cuore. Tra gli altri presenti il sindaco di Agnone Marcovecchio, l’ingegnere Vito Gamberale e un organista di eccezione come il prefetto Francesco Di Menna.
Non è mancata neanche nella capitale la tradizionale cioccolata con i raffaiuoli, offerti a tutti i presenti al termine della celebrazione.
Fabrizio Di Pietro