Macchiagodena si schiera con don Franco Romano: “Punto di riferimento della nostra comunità, trasferirlo vuol dire punirlo”
La comunità di Macchiagodena non si rassegna alla notizia sul probabile trasferimento di don Franco Romano, parroco del paese da ormai 36 anni.
“In tutti questi anni – si legge nella nota – don Franco, è stato un grande padre ed un instancabile pastore della suddetta comunità, attento non solo ai bisogni spirituali dei propri figli, ma a tutte le loro necessità. Un pastore che ha saputo richiamare a sé tanti fedeli anche al di fuori della sua parrocchia. Le sue opere di questi anni, sia spirituali che materiali, dimostrano quanto sia stato pronto ad investire i talenti che Nostro Signore gli ha donato, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti, primo fra tutti il “Villaggio San Nicola”. Un uomo che si è dato completamente alla sua gente e che ancora oggi non smette di dedicarsi alla sua missione “a tempo pieno”, portando avanti tantissime attività tra cui anche quella di cappellano dell’Ospedale Cardarelli di Campobasso. Insomma, ha dato una ventata di freschezza spirituale e un’applicazione pratica del Vangelo quotidiano, all’insegna dell’amore e del rispetto. A fronte di ciò, ora, tutti i parrocchiani si stringono intorno al loro amato parroco per l’ingiustizia che gli sarà inflitta. Il trasferimento di un prete è un fatto del tutto ordinario nella vita della Chiesa, ma purtroppo non è questo il caso. Per Don Franco, infatti, si tratta di una vera e propria punizione frutto di continue pressioni, menzogne gratuite e sete di potere da parte di un piccolo gruppo di parrocchiani che lo ha pugnalato alle spalle, infangato e deriso”.
A tal proposito, il movimento spontaneo di mobilitazione popolare contro il trasferimento di don Franco è pronto “a continuare questa battaglia, con tutti i mezzi necessari, fino a quando la verità non verrà a galla e soprattutto per contrastare una volta per tutte questa ingiusta decisione”.
Pertanto, conclude la nota, “si torna a pregare, con il cuore in mano e colmo di speranza, Sua Eccellenza Reverendissima Arcivescovo Mons. Giancarlo Maria Bregantini, in modo da voler consentire a Don Franco di proseguire la sua attività nella sua parrocchia, per non vedere vanificato tutto quello che ha costruito in questo lungo lasso di tempo e per dimostrare che il Signore è il vero vincitore sul male”.