Grandinata in Basso Molise, a rischio oliveti e la campagna olearia. Ciocca chiede “di attivare le strutture regionali per un piano di sostegno agli agricoltori danneggiati”
“Una violenta grandinata ha colpito il territorio bassomolisano in un periodo particolare per l’agricoltura del posto. Dopo la siccità delle ultime settimane, sabato 12 agosto 2017 a dare il colpo di grazia, il forte temporale che ha messo in ginocchio il mondo agricolo del Basso Molise. Diversi i danni riportati, soprattutto agli oliveti”. A sottolinearlo, in una nota stampa, è il consigliere regionale Salvatore Ciocca.
“È stata una stagione difficile per gli agricoltori bassomolisani. A rischio gli oliveti, ma i chicchi di ghiaccio – prosegue la nota – hanno danneggiato anche le coltivazioni di pomodori e di tutte le altre colture della zona”.
“La grandine – afferma Ciocca – è una calamità particolarmente temuta dagli agricoltori, perché mette a rischio gli sforzi di un anno di lavoro. Il temporale, tra le altre cose, non ha risolto in poche ore il problema della siccità delle ultime settimane, perché l’acqua, caduta violenta e copiosa, non è stata assorbita dal terreno, caratteristica quest’ultima delle piogge continue e non aggressive. A subire i maggiori danni, i territori di Colletorto, San Giuliano di Puglia e Larino”.
Il consigliere regionale Salvatore Ciocca, così, ha chiesto formalmente al governatore Paolo di Laura Frattura e all’assessore all’Agricoltura, Vittorino Facciolla, “di attivare le strutture regionali preposte, al fine di effettuare ogni sopralluogo propedeutico, sia agli accertamenti predetti sia nella predisposizione di un piano di sostegno integrativo agli agricoltori che hanno subito tali danni, ovviamente dopo aver quantificato quest’ultimi, affinché si possa avere celermente un quadro complessivo, quantitativo e analitico”.
“Sono fiducioso – conclude il consigliere regionale di Riccia – che l’azione amministrativa e tecnica venga attivata quanto prima, al fine di poter affiancare gli agricoltori, che rischiano di perdere i proventi di un anno di lavoro e sacrificio nei campi”.