Sette anni da Lupo e 200 partite. Todino ripercorre la sua lunga esperienza nel Campobasso

Foto profilo Facebook Giuseppe Todino

ALESSANDRA POTENA

È stato premiato la scorsa domenica 24 gennaio 2016, prima del fischio d’inizio di Campobasso-Jesina, l’attaccante Giuseppe Todino che ha raggiunto le 200 presenze con la maglia rossoblù. Todino arrivò nel 2007 a Campobasso dove rimase per cinque anni. Nel 2014 tornò a vestire i colori rossoblù, dopo essere stato a Matera e Termoli. Sette anni con il Campobasso, 34 reti realizzate, un grande traguardo per un ragazzo che è tra i più longevi a vestire questa casacca, nonostante i diversi cambi di società.

Grande attaccamento alla maglia, ai colori, alla città e ai tifosi caratterizzano l’attaccante. A fine partita abbiamo avvicinato il giocatore, che ha espresso la sua riconoscenza nei confronti dell’attuale società e dello staff.

Come sintetizzi la tua esperienza qui a Campobasso, da quando sei arrivato nel lontano 2007? “Dal 2007 ad oggi ci sono stati vari compagni, varie avventure, vari di direttori e presidenti, ma nonostante ciò sono sette anni che sono qui e sto benissimo. Ci sono state stagioni dove ho dato più continuità facendo più gol, altre meno. In linea di massima sono contento di aver raggiunto le duecento presenze con il Campobasso e ne sono fiero. Oggi ringrazio lo staff, il presidente, il direttore sportivo e la società per avermi premiato con questa maglia e con questa targa. La porterò con me per tutta la vita, avendo un ricordo bellissimo di Campobasso’.

Il gol più bello? “Quello con la Maceratese lo scorso anno su punizione”.

Uno dei momenti più belli e più brutti che hai vissuto qui? “I più brutti sono legati al terzo anno di serie D, con la gestione Capone dove sono cambiati tanti giocatori e non si è creato mai un ambiente giusto. Gli altri invece sono stato benissimo”.

Prospettive per il prossimo anno? “Vedremo. Per adesso pensiamo a finire bene questo campionato e arrivare al traguardo che sarebbero i play–off, poi vedremo cosa decideranno o deciderò di fare”.

 

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