GIUSEPPE FORMATO
Il Campobasso che è piaciuto a tutti: questo il titolo che potrebbe darsi alla gara di Matelica. I lupi hanno sfoderato una grande prestazione, a differenza dei novanta minuti contro il Chieti e al primo tempo di Recanati. La maggior parte dei supporter, forse, era scettica su una possibile prova maiuscola in casa della vicecapolista, formazione abituata a vincere, considerando che nelle ultime tre stagioni ha chiuso al primo posto i campionati di Promozione ed Eccellenza marchigiana, giungendo seconda al primo tentativo in serie D. E il Matelica era la vicecapolista prima della partita contro il Campobasso, scavalcata al termine dell’incontro dalla Sambenedettese.
La cartolina più bella del ritorno da Matelica è stato, senza ombra di dubbio, l’applauso che i tifosi marchigiani hanno riservato, a fine partita, ai calciatori del Campobasso. Scene sempre più rare sui campi di calcio, dove regna la politica del ‘vincere a tutti i costi, senza preoccuparsi delle modalità’. In un Paese dove il fenomeno calcistico si esaspera all’ennesima potenza, da Matelica è arrivato l’esempio più bello di come si possa vivere lo sport nazionale, tifando per la propria squadra, ma accettando al 90’ il verdetto del campo, giudice unico e supremo.
I lupi, ancora imbattuti al pari della capolista Maceratese distante al momento sei lunghezze e del Chieti, si trovano a ridosso della zona playoff. Una graduatoria abbastanza corta, a testimonianza dell’equilibrio che regna nel girone F di serie D. Tra la Sambenedettese, seconda della classe, e la Recanatese, nona in classifica, ci sono appena sei punti di differenza, per una classifica che cambia domenica dopo domenica.
Il Campobasso è ‘malato’ di pareggite: ben cinque ‘X’ in otto incontri, così come il Chieti di Vittorio Esposito (anche ieri, domenica 26 ottobre 2014, in gol, ndr). Con la dimostrazione che i pareggi servono di più per il morale e per muovere la classifica, che per effettuare vertiginosi balzi in avanti. L’esempio è il Fano dell’attaccante molisano Sivilla: tre sconfitte in otto partite, ma un punto in più dei lupi e del Chieti. Decisive le cinque vittorie.
Il Campobasso, comunque, mantiene il suo equilibrio: il club, da quando è nato il progetto, ancora non perde un incontro, arrivando a 57 partite senza conoscere la parola sconfitta. Alle otto partite dell’attuale campionato (tre vittorie e cinque pareggi), ci sono da aggiungere le gare di Coppa Italia contro l’Agnonese (vinta 2-1 a Trivento) e contro il Termoli (1-1 al 90’ a Bojano), i trenta incontri dello scorso campionato di Eccellenza e i 17 match della kermesse tricolore, regionale e nazionale, entrambe vinte.
Il Campobasso, domenica prossima, 2 novembre, ospiterà il modesto Castelfidardo, team marchigiano reduce da tre sconfitte consecutive, prima di fare visita alla capolista Maceratese (9 novembre), per un nuovo big-match in terra marchigiana, con un mese di novembre da brividi, dovendo affrontare al ‘Selva Piana’ il Giulianova (16) e il Fano (30), con in mezzo la trasferta di San Benedetto del Tronto, il 23 novembre.
Salteranno il prossimo incontro per squalifica il centrocampista centrale Marinucci Palermo e l’esterno Todino: gli allenamenti di questa settimana decreteranno i sostituti, considerando che i due calciatori per la prima volta non saranno in campo.
Intanto, l’ex centrocampista e capitano del Campobasso, Antonello Corradino, ha vissuto nelle Marche un doppio esordio da allenatore, complice prima l’espulsione di Farina, poi la conseguente squalifica. Ed è stato proprio l’ex mediano a recarsi in sala stampa, affermando: “Essere venuti a Matelica a prendere in mano le redini del gioco non è da tutti. Abbiamo disputato una grandissima partita, cambiando modulo per puntare maggiormente sugli esterni. Da quello che abbiamo visto, siamo stati protagonisti con almeno una ventina di cross. Questo pareggio è di buon auspicio per il futuro. Occorre considerare che i marchigiani si permettono il lusso di avere in panchina un giocatore come Ambrosini e questo la dice lunga sulla forza di questa squadra, che si giocherà fino alla fine le chance per essere promossa in serie D”.
Il derby del ‘Civitelle’ – Al ‘Civitelle’ è andato in scena la sfida ‘straregionale’ tra l’Olympia Agnonese e il Termoli, squadre in lotta per la salvezza. Gli adriatici, nonostante la bufera societaria, non si sono fatti condizionare, andando a espugnare il campo altomolisano, dove i locali pur si sono resi protagonisti di una buona prestazione. La squadra di Donatelli paga l’infortunio dell’unico attaccante Gesuele ed è in attesa del transfert di Ibe, già ribattezzato il nuovo Keita. Ci ha pensato, però, Ciro Poziello, complice anche un’uscita kamikaze del portiere granata, Biasella, a favore il calciatore giallorosso, il quale ha regalato il primo successo stagionale.
“La fortuna ci ha girato le spalle – il commento dell’allenatore dell’Agnonese, Giuseppe Donatelli – e, con quella contro il Termoli, penso di averle viste tutte. Meritavamo il gol e abbiamo colpito un palo. Stiamo facendo il possibile con l’organico a disposizione, raccogliendo pochissimo rispetto a quello che diamo. Non nascondo che abbiamo delle problematiche, a ciò aggiungiamo la sfortuna. Occorre una vittoria per darci morale e rilanciarci in classifica”.
Umore completamente diverso sull’altro fronte: l’allenatore Salvatore Cardamone regala al Termoli il primo successo stagionale. “Questa vittoria ha un significato particolare, perché da morale al gruppo. I ragazzi stanno facendo sacrifici sin dal mese di agosto. Non era semplice mantenere la concentrazione alta dopo una settimana come quella trascorsa. Ad Agnone è stata la vittoria di tutti. Il futuro? Non sappiamo nulla. L’unica certezza è la vittoria di Agnone”.
Il Termoli proverà a dare seguito al successo di Agnone, affrontando domenica 2 novembre 2014 la Recanatese e quella iniziata oggi, lunedì 27 ottobre, sarà un’altra settimana durante la quale i tifosi giallorossi attendono novità societarie, dopo le dimissioni di Nicola Cesare.
L’Olympia Agnonese, invece, sarà chiamata domenica prossima al difficile match di Jesi: occorrerà vincere per non rischiare di essere risucchiata in ultima posizione e non staccarsi troppo dalle squadre che la precedono in classifica.