GIUSEPPE FORMATO
Vittorio Esposito: genio e sregolatezza. Il fenomeno della serie D, ma che potrebbe dire la sua anche nelle categorie superiori. E ieri, sabato 18 ottobre 2014, contro il Campobasso, con la maglia del ‘suo’ Chieti, lo ha dimostrato.
A fine partita, però, è stato duramente contestato da alcuni tifosi (o pseudo), ‘reo’ di aver esultato troppo, a detta di coloro che si sono recati davanti alla tribuna del ‘Selva Piana’ per offendere il talento di San Martino in Pensilis.
Un gesto, quello di Esposito, che non è stato compreso quasi da nessuno: FantaVittorio altro non ha fatto che dedicare il gol a suo padre, che tre anni fa è salito in cielo.
Esposito dalle grandi giocate, ma anche dal grande cuore: domenica 12 ottobre ha dedicato il gol al nonno, 78enne omonimo del numero dieci; ieri, invece, la dedica più importante, quella all’amato padre, ricordato anche attraverso un post su facebook alla vigilia della partita di Campobasso.
Vittorio Esposito, che non ha risposto alle provocazioni, è salito sul pullman del Chieti dispiaciuto per le offese, ma felice per aver dato una lezione di calcio al ‘Selva Piana’.
Esposito ha fatto ballare il samba alla retroguardia del Campobasso, con l’unica pecca di essere stato troppo altruista. Ben dieci volte è partito palla al piede dalla metà campo ed è arrivato sin dentro l’area di rigore del Campobasso, mandando a vuoto, a suon di dribbling e finte di corpo, i lupi che gli andavano incontro. Gli è mancata la conclusione finale, anche se si è tolto lo sfizio di segnare di testa: un gesto che non è proprio la sua specialità.
A parte quello sparuto gruppo di tifosi che hanno offeso Esposito a fine partita, la gran parte dei supporter del Campobasso è stata molto sportiva e, seppur abbia fatto patire gli spettatori di fede rossoblù, si è divertita alle giocate da fuoriclasse di FantaVittorio Esposito.
Vedere giocare il numero dieci è sempre un piacere e, seppur se ne dicano tante sul suo carattere, c’è da ammettere che i suoi dribbling e le sue invenzioni valgono da sole il prezzo del biglietto. In un campionato, quello di serie D, di livello sempre più mediocre, anche complici le regole sull’utilizzo obbligatorio dei giovani.