Della sua terra porta la determinazione e la forza d’animo tipica della gente giuliana, abituata a rialzarsi e ripartire con ancora più forza dopo le calamità (nella storia complessiva della regione un terremoto, nel suo caso personale un ultimo torneo in cui ha dovuto fare i conti anche con la pandemia da Covid-19).
Ora, con ancora più determinazione, Stefania Trimboli è pronta ad iniziare un nuovo capitolo della sua carriera: quello griffato La Molisana Magnolia Campobasso.
PROFESSIONE REGISTA Un libro cestistico – il suo – già pieno di esperienze nonostante la giovanissima età (compirà 25 anni il prossimo 30 ottobre). Regista di grande impatto fisico dall’alto dei suoi 176 centimetri, Trimboli, dopo gli inizi ‘in casa’ a Trieste, ha vissuto l’universo in A1 tra il capoluogo giuliano, Battipaglia (in quattro circostanze), Empoli (un’annata da 11,6 punti a partita e 15,6 di media a livello di valutazione) e Schio.
PROGETTO ENTUSIASMANTE A portarla ora in Molise dalle parti dell’Arena è «l’entusiasmo di un progetto davvero interessante di cui mi hanno parlato. Quella carica figlia anche di un pubblico che, nelle stagioni del team in A2, ho avuto modo di osservare in video, percependo appieno tanta passione ed un assoluto coinvolgimento».
INCROCI SCLEDENSI Per lei – nella scorsa stagione – l’incrocio con i #fioridacciaio si è limitato al solo match d’andata in quello che è stato l’esordio assoluto delle rossoblù in A1. Entrata in corso, mise a segno cinque punti. Per Trimboli non ci fu invece la presenza all’Arena perché, reduce dal Covid-19, non era ancora rientrata appieno nel roster. «Ma ho visto quella gara – spiega – e devo dire che Campobasso riuscì a tenere testa ad una corazzata come quella veneta sino all’ultimo secondo. E, forte di questi presupposti, non posso che essere felice di poter far parte di questo team».
SULLA SCIA DI TONY Parlando di sé, a livello di gioco, l’ultimo innesto in casa rossoblù parla di sé come «un playmaker vecchio stile. Mi piace tanto il gioco di squadra ed il contropiede. Amo difendere e preferisco mettere in ritmo le mie compagne servendo loro degli assist. Le collaborazioni, a mio avviso, sono il sale del basket».
Per Trimboli il punto di riferimento è nella vicina Francia. «Tony Parker è stato un motivo d’ispirazione, fatte ovviamente le debite differenze fisiche e di genere».
OCCHIO AL COACH Con il suo nuovo coach Mimmo Sabatelli la regista delle magnolie ha già avuto modo di essere in contatto in più di una circostanza in questa fase di off season. «Ci siamo sentiti diverse volte e, peraltro, ho avuto modo di conoscerlo, seppur indirettamente, nelle mie esperienze a Battipaglia. Nei nostri colloqui, in più di una circostanza, mi ha raccontato di essere un coach di grande temperamento. È un aspetto che mi ha subito colpito perché io sono un po’ come lui. Sono, a tutti gli effetti, una giocatrice di carattere».
SUPPORTERS ADDICTED Un aspetto in grado di far infiammare gli aficionados campobassani. «Per le mie tappe al Nord sono stata sempre abituata ad un pubblico ‘teatrale’, ma è nella passione e nell’entusiasmo dei campi del Sud che riesco ad esaltarmi. Ho avuto modo di osservare nei video i tifosi rossoblù all’opera tra tamburi e cori in A2 e credo che possa essere definito a tutti gli effetti come il ‘sesto uomo’ sul parquet, sperando che le limitazioni legate alla pandemia da Covid-19 possano lasciare il posto ai sostenitori nella stagione in arrivo».
DARE IL MASSIMO Ai nuovi tifosi e a se stessa Trimboli – per la stagione che verrà – è pronta a promettere (e al tempo stesso offrire) la massima dedizione.
«Al pubblico rossoblù prometto di dare il massimo (ed anche di più) di me stessa sia in partita che in allenamento, anche perché parlare di obiettivi e gare prima di disputarle sarebbe fuori luogo – argomenta all’insegna della massima concretezza – quanto a me, invece, l’auspicio è quello di una stagione in cui potercela giocare sino in fondo per i nostri obiettivi, puntando a mettere in difficoltà tutte le nostre avversarie, in prima battuta le annunciate big».
GRUPPO COMPATTO Anche perché – chiosa Trimboli – «da disciplina di squadra la pallacanestro ha la sua sintesi nel gruppo ed il mio auspicio è quello di vedere una Magnolia unita. I talenti possono fare la differenza senz’altro, ma le gare si vincono d’insieme e nella simbiosi col pubblico perché è insieme che si ottengono i traguardi più ambiti».