ANDREA VERTOLO
C’è tanto rammarico per il pesante risultato di Fermo, in una giornata al termine della quale ad uscire a testa alta dal ‘Bruno Recchioni’ sono stati solo i tifosi del Lupo.
La giornata era iniziata con buone prospettive, con la solita numerosa carovana di tifosi giunti con ogni mezzo, non solo dal capoluogo, ma anche da Roma e da Bologna. La speranza era quella di ottenere punti preziosi per consolidare una posizione ottimale in classifica, in uno stadio che prometteva anche una buona cornice di pubblico considerata la giornata gialloblù, promossa dalla società marchigiana.
All’ingresso in campo a farsi sentire di più sono i circa 100 tifosi molisani, che non hanno smesso un solo minuto di sostenere la squadra e di colorare il settore ospiti con bandieroni, drappi e sciarpe per tutte la partita. Bella anche la coreografia organizzata dal tifo canarino con una colorata (gialloblù) fumogenata, utile per dare colore ad un settore risultato, comunque, semivuoto, nonostante il costo del tagliando, fissato a soli quattro euro per i tifosi di casa.
Assistere alla gara in uno stadio come quello del ‘Recchioni’, che ha ospitato nel 2000 la Serie B, resta comunque stimolante.
Peccato che tutto ciò non ha coinvolto i giocatori del Campobasso, rimasti con la testa altrove. La sosta di sette giorni prima,
annunciata come un qualcosa di positivo, si è rivelata controproducente sui nervi e sull’attenzione dei lupi. Distrazione avvertita anche dagli spalti. Nonostante i quattro gol subiti, comunque, i tifosi della Curva Nord hanno continuato a cantare, questa volta più per orgoglio che per gioia.
Un coro, partito dalla prima linea della Nord, può tutto sommato rappresentare la vera forza di questo progetto, dando senso ad una giornata che ormai sul campo non ha più nulla da dire.
Non sono mancati i momenti durante i quali a sentirsi sono stati solo i tifosi rossoblù, che hanno intonato: “Un altro calcio è possibile, il vero calcio lo facciamo noi, senza interessi nè padroni mai”. Ed è qui che risiede la vera forza di questo Campobasso: si vince insieme, si perde insieme e se c’è da migliorare qualcosa ci si rimbocca le maniche tutti e si va avanti.
Non mancheranno certo le tirate di orecchio e le giuste strigliate ai giocatori, che a volte pare dimentichino rabbia e tenacia entrando in campo come se stessero già tutti a pancia piena.
Il gol del Campobasso arriva solo allo scadere, ma non è un gol inutile perché a siglarlo è il ‘solito Vitelli’ che quest’anno è uno dei pochi ragazzi che sulla pelle non indossa solo i colori del lupo ma anche lo spirito e la cattiveria che deve sempre contraddistinguere la nostra squadra, si spera che questo atteggiamento possa fare da esempio a tutti.
Al fischio finale si nota un certo imbarazzo nei giocatori nel salutare i tanti e sempre presenti tifosi ,che ogni domenica macinano chilometri per portare voce e sostegno per questa maglia. Il ritorno a casa è amaro e il maltempo che fa da cornice alla strada verso il Molise, di certo, non solleva gli animi. Quel che rimane è la voglia di riscatto dopo un brutto schiaffone del tutto inaspettato. Il calcio per fortuna permette di rialzarsi subito e per quanto Fermo possa essere una ridente cittadina, elegante nel suo aspetto, e il ‘Recchioni’ uno stadio di tutto rispetto, la speranza è quella di dimenticare in fretta questa partita. Da Fermo, d’altronde, Pesaro è dietro l’angolo.