L’ex presidente della Salernitana, Aniello Aliberti, si avvicina al Campobasso: a breve potrebbe diventare socio del club rossoblù

Aniello Aliberti potrebbe entrare nel Campobasso

Una visita in una partita che ha fatto registrare il minimo storico di presenze: vuoi per l’avversario, l’Amiternina, vuoi per il freddo del gennaio campobassano, ma la presenza dell’ex patron della Salernitana, Aniello Aliberti, già vice-presidente della Lega Calcio, non passò inosservata. Arrivato allo stadio di contrada Selva Piana(era il 10 gennaio) insieme al notaio Eliodoro Giordano, suo conterraneo, e al presidente del club rossoblù, Giulio Perrucci, guardò la partita in tribuna, prima di tornare nel capoluogo molisano più di una volta in questo mese.

Sembra che quella fugace visita abbia fatto tornare ad Aliberti, che con la ‘sua’ Salernitana nel 1999 scelse il Campobasso di Berardo come squadra satellite (i prestiti dei calciatori granata permisero il salto in serie C2), la voglia di fare calcio. E, già entro questo mese, potrebbe entrare come socio del sodalizio rossoblù.

I massimi vertici del club rossoblù stanno cercando di allargare la base societaria, condizione imprescindibile per un progetto a lungo raggio.

Aliberti è personaggio conosciuto nel mondo del calcio: presidente della Salernitana dal 1994 al 2005 con la stagione in serie A nel 1999/2000. L’imprenditore di San Giuseppe Vesuviano è stato anche socio di maggioranza dell’Avellino nel 2001 e nel 2002 con il 65% delle quote azionarie del sodalizio biancoverde.

Il suo ritorno nel calcio potrebbe rappresentare per Aliberti una sorta di rivincita personale dopo i successi raggiunti con la Salernitana.

L’ex presidente granata, infatti, sta vivendo una vicenda giudiziaria lunghissima legata alla sua esperienza nel mondo dei calci d’angolo: nel settembre 2015, infatti, i giudici della seconda sezione penale del tribunale di Salerno hanno condannato Aliberti a quattro anni e tre mesi di reclusione per il fallimento della Salernitana Sport, con le pene accessorie dell’inabilità all’esercizio di un’impresa commerciale, all’esercizio di uffici direttivi per qualsiasi impresa per la durata di dieci anni e all’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Assolto, invece, per il capo di imputazione degli stipendi che avrebbe percepito “perché il fatto non sussiste”.

Aliberti ha fatto ricorso in appello avverso la sentenza di primo grado e, tra i suoi progetti, come si apprende da un’intervista sul portale www.iconfronti.it, c’è l’apertura di un sito con l’indirizzo raggiungibile al suo nome, dove pubblicherà i documenti relativi alla mancata iscrizione al campionato nel 2005, come si evince dalle sue dichiarazioni: “Sarà un sito senza commenti, solo carte che i salernitani potranno scaricare liberamente, per leggere atti e documenti ufficiali. Così capiranno chi è Aliberti e se non aveva ragione”.

 

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