Massimiliano Favo, che avrà come vice-allenatore Antonello Corradino, ha guidato sul campo per la prima volta il Campobasso. Alla ripresa degli allenamenti dopo la sconfitta di Castelfidardo, infatti, non c’era Cappellacci, esonerato ufficialmente questa mattina, martedì 3 novembre 2015, ma il nuovo staff tecnico. (L’ANTICIPAZIONE DI CBlive SU FAVO).
“La squadra – le parole di Favo – è apparsa un po’ triste, come è logico che sia, perché molti giocatori sono particolarmente legati all’ex allenatore. Stiamo parlando di professionisti, comunque, che hanno giocato in ben altre categorie e sono atleti di spessore, che hanno la giusta esperienza per voltare pagina e mettersi a completa disposizione, così come del resto hanno già fatto nel corso del primo allenamento. La prima seduta di lavoro è stata intensa e io credo che ci siano tutti i presupposti per fare bene. Tocca al sottoscritto provare a risolvere i tanti problemi, che nascono in primis dai tanti gol subiti. Occorrerà lavorare sull’equilibrio e sulle motivazioni. Speriamo in una buona partita a Pesaro”.
“La società – ha proseguito mister Favo – mi ha detto di intraprendere un lavoro per il progetto pluriennale di questo club. Prima di pensare al futuro, però, occorre iniziare a riprendere la marcia. Il campionato è equilibrato, dunque, si può vincere e perdere contro chiunque. Dovremo vestire i panni della matricola dalla prossima gara”.
“Sono un allenatore realista – le parole dell’ex Ancona e Taranto – e capisco che ci troviamo di fronte a un gruppo che ha perso cinque delle dieci gare disputate. La società crede ancora in qualcosa di importante, ma non dobbiamo volare troppo alto, appunto perché occorre anche guardare in faccia alla realtà dei fatti. Conosco il valore di Cappellacci, che probabilmente non è entrato in empatia con la squadra. Al momento, non voglio promettere niente, ma garantisco di risalire per poter poi dare una speranza. Iniziamo a lavorare, ma lavorare sul serio. Non sono un personaggio semplice, non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno. Posso garantire tantissimo lavoro, ma se ho scelto Campobasso è perché è una piazza di grandissimo spessore”.
“Favo è qui con noi – ha affermato il direttore generale Marco Meo – perché a Trivento l’ho apprezzato dal punto di vista umano e professionale. Spero possa darci un grande aiuto per uscire da questa difficile situazione. Approfitto per ringraziare Cappellacci, augurandogli le migliori fortune. Il calcio è così, purtroppo. A pagare è sempre il tecnico, perché non si possono mandare a casa tutti i giocatori”.
“In questi primi mesi della nuova stagione – ha ribadito Marco Meo – sono stato un po’ lontano dalla squadra per motivi di lavoro. Come società, comunque, era arrivato il momento per prendere una posizione. Abbiamo voltato pagina, ma credo sia ingiusto dare le colpe all’uno piuttosto che all’altro. Quando si commettono gli errori, le colpe vanno divise equamente tra tutti i componenti di una società. Errare è umano e solo chi non fa non può sbagliare. Favo non è un ripiego – ha sottolineato Meo – e questo concetto l’ho ribadito alla squadra. Il suo passato parla da solo. Sono certo che per lui inizierà un’avventura importante, degni di questa piazza e questa tifoseria”.
Lapidario l’intervento del direttore sportivo Tonino Minadeo: “Ogni mia mossa è stata caratterizzata dalla massima trasparenza. Chiedo scusa e io sono il primo dispiaciuto per la situazione”.
gf.av.