Christian Bucchi, allenatore della Maceratese ed ex bomber del Napoli, dopo il pareggio contro l’Arezzo, a un anno dall’ultima panchina, ricorda Vincenzo Cosco: la Torres superò la Cremonese di Giampaolo

Vincenzo Cosco

GIUSEPPE FORMATO

Domenica 21 dicembre 2014 – lunedì 21 dicembre 2015: è trascorso esattamente un anno dall’ultima partita dell’indimenticato e indimenticabile Special Wolf, Vincenzo Cosco. La ‘sua’ Torres ricevette la Cremonese, allenata da Giampaolo, che oggi sta facendo benissimo con l’Empoli in serie A.

Il pareggio poteva sembrare il risultato utile a entrambe le squadre per trascorrere un ottimo Natale, ma Vincenzo Cosco amava lottare e vincere.

I grigiorossi lombardi si portarono in vantaggio sullo 0-2, poi la rabbiosa reazione della squadra di Cosco, atteggiamento tipico del condottiero di Santa Croce di Magliano. La Torres vinse 3-2.

La corsa sotto la curva, con il male che aveva già invaso il suo corpo. Il saluto alla squadra e al suo collaboratore Carlo Pescosolido, un semplice “ci vediamo”.

Fu l’ultima domenica calcistica di Vincenzo Cosco, due giorni dopo, il 23 dicembre 2014, la diagnosi, la lotta nel segno del suo motto nella stagione alla Torres “L’uomo che combatte non perde mai”.

La speranza che ogni tanto dava ai suoi amici, tifosi e fan, prima di chiudere gli occhi per sempre, pur restando nei cuori e delle menti di coloro che hanno incrociato il cammino di Cosco nei suoi 51 anni di vita terrena.

Alla Torres, al posto di Cosco, fu chiamato l’ex bomber del Napoli e del Bologna, Christian Bucchi, oggi alla Maceratese, insieme al collaboratore del compianto allenatore molisano, Carlo Pescosolido. I marchigiani, matricola della serie C, si trovano al secondo posto alle spalle della blasonata Spal e ieri, domenica 20 dicembre 2015, hanno pareggiato a reti inviolate contro l’Arezzo dell’altro amico di Cosco, Eziolino Capuano.

Bucchi, nella sala stampa dell’”Helvia Recina”, appena dopo l’ultima gara del 2015, ha sorpreso tutti e, prima di parlare della partita, ha avuto un pensiero per lo Special Wolf molisano e per la sua famiglia.

“Vorrei ricordare Vincenzo Cosco, che ho avuto l’onore di rilevare lo scorso anno sulla panchina della Torres, a Sassari. In un momento sereno per tutti noi, per l’approssimarsi delle vacanze di Natale – le emozionanti parole di mister Bucchi mi sento in dovere di esternare il mio affetto e la vicinanza di tutta la società della Maceratese alla famiglia di un grande allenatore e un grande uomo. Cosco, purtroppo, si è arreso a un male incurabile, che è tornato ad attaccarlo a distanza di anni e contro il quale stavolta non ce l’ha fatta”. 

Alle parole di Bucchi, si sono aggiunte anche quelle del difensore Raffaele Imparato, allenato da Cosco alla Torres.

Quanto successo a Macerata, ricorda una conferenza stampa di Vincenzo Cosco, il quale dopo aver vinto con l’Andria a Benevento, nella sala stampa del “Vigorito”, prima di analizzare una vittoria importantissima, rivolse un pensiero particolare a Carmelo Imbriani, allenatore dei sanniti che, in quel periodo, stava combattendo contro un male che anche all’ex attaccante del Napoli risultò fatale di lì a poco.

Non tutto il calcio è malato e il gesto di mister Christian Bucchi e di Raffaele Imparato, con il supporto in sala stampa del professor Stefano Pescosolido, sono la testimonianza che lo sport nazionale è, anche e soprattutto, veicolo di messaggi per la società civile.

 

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