Sabato sera, sul parquet di Costa Masnaga, ha saputo mettere in mostra quelle qualità offensive che le avevano consentito di mettere a segno quasi duemila punti con la divisa della Sunshin State nella Ncaa con una media di 19,8 punti a partita.
L’esterna statunitense, ma di passaporto italiano, Camille Joy Giardina è stato uno dei fulcri offensivi nella prova che ha visto La Molisana Magnolia Campobasso tenere testa nel primo e nel terzo quarto e prendere margine nel quarto periodo contro il quintetto lombardo, autentica rivelazione di quest’avvio di stagione nella Techfind Serie A1.
BITTERSWEET SENSATIONS Dettagli chiari per la stessa guardia di Sarasota che, ritornando sul match di sabato sera, non può non far emergere le due facce di una medesima medaglia nelle sue riflessioni.
Da un lato, in primis, l’amarezza «per un’altra gara che non si è conclusa con un successo», dall’altro poi l’aspetto individuale per cui, a mente fredda, può affermare con convinzione «di essere riuscita a proseguire nel mio percorso di crescita, facendo un po’ meglio di quanto mi era riuscito nelle gare precedenti e trovando con più continuità la via del canestro. Però sarebbe stato meglio tornare a casa con i due punti perché, poi, il basket è fondamentalmente uno sport di squadra».
TRADITIONAL EXPECTATION Del resto, per Giardina, l’attuale è un periodo d’ambientamento con la massima serie cestistica tricolore.
«Come mi sono trovata in questo torneo? È un campionato di alto livello con giocatrici di indubbio spessore. Insomma, c’erano tutte le situazioni che mi attendevo alla vigilia e sto cercando di sfruttare al massimo quest’occasione per migliorare e per crescere».
TEAM FOCUS Aspetti, quelli del miglioramento e della crescita, al centro anche del percorso portato avanti – di squadra – dai #fioridacciaio.
Per Giardina la via maestra da seguire, in questo momento, ha in effetti una rotta ben precisa. «Dobbiamo continuare a lavorare sodo – riconosce – mantenendo alta la concentrazione e focalizzandoci sui singoli aspetti e focalizzando i nostri pensieri sulla gara che ci attende».
RAGUSA COMING Nello specifico, le rossoblù devono proiettarsi sul match interno contro una delle corazzate del torneo, il Ragusa.
«Non so molto di loro – confessa in tutta sincerità la giocatrice statunitense – però, in settimana, avrò modo di saperne di più in occasione della seduta di analisi video che avremo con il nostro staff tecnico».
SUPPORTER SIDE Così come nelle ultime gare, peraltro, alle magnolie – complici i Dpcm sul contenimento della pandemia da Covid-19 – mancherà il supporto dei fedelissimi supporter rossoblù.
«Senz’altro loro danno quel qualcosa in più alle partite – riconosce Giardina – ma, in prima battuta, le gare si sviluppano sul parquet tra le giocatrici e sono il frutto del lavoro di preparazione portato avanti in settimana. Il tifo rappresenta lo stimolo ulteriore a dare quel qualcosa in più che va oltre lo stretto dell’aspetto agonistico dello sviluppo del gioco».
XMAS ABROAD Di fatto, per Giardina, col 2020 ci sarà anche un’esperienza particolare: quella di un Natale vissuto a migliaia di chilometri da casa. «Sarà, o meglio anzi è, una sensazione particolare. Vivrò una situazione differente, ma è peculiare per chi, come me, gioca a basket oltreoceano».
GIFT LIST Così, nella lista da presentare a Santa Claus, Giardina è pronta ad inserire tutti aspetti emozionali ben al di là delle tradizionali strenne del periodo. «Mi piacerebbe chiedergli – chiosa – tanta felicità e serenità per tutti e, nel mio caso, l’opportunità di continuare a lavorare sodo per crescere e migliorare, sia da giocatrice che come persona».