Nel suo caso, l’emozione dell’esordio ha rappresentato un concetto totalmente astratto. Arrivata venerdì pomeriggio a Campobasso, domenica, al PalaRomare di Schio, è stata subito catapultata sul parquet nella sfida alle venete, senza aver mai provato con le compagne in un ruolo, il suo – quello di play-guardia – che ha nella chimica dell’intesa col gruppo una delle chiavi di volta. Ma Maddalena Gaia Gorini, quindicesimo petalo nel bouquet dei #fioridacciaio, ha dimostrato di avere carattere da vendere e tanta forza di volontà.
CURRICULUM ILLUSTRE Playmaker e, al tempo stesso, guardia di grande impatto fisico (182 centimetri), la ventottenne esterna capitolina – cresciuta nel vivaio dell’Athena Roma – ha poi iniziato la sua carriera nella massima serie ad Umbertide, dove è rimasta per cinque stagioni, trasferendosi poi a Ragusa (con la formazione iblea ha anche giocato una finale di Coppa Italia e due serie finali per lo scudetto) e passando poi a Venezia, dove è rimasta due stagioni. A nobilitare il suo curriculum, tra l’altro, tre Europei (2013, 2015 e 2017) con la nazionale senior dopo un percorso di tutto rilievo tra le giovanili con un argento (2008 con le under 16) ed un oro (2010 con l’under 18 con tanto di inserimento nel quintetto ideale della manifestazione) a livello continentale.
SOMMA GRATITUDINE «Le sensazioni – spiega la diretta interessata nel day after il confronto con Schio – di una prima già ufficiale sono state un po’ particolari, ma la voglia e la felicità di giocare le hanno messe da parte. Senz’altro dovevamo fare i conti con diverse assenze, ma abbiamo dato il massimo sul parquet. Devo ringraziare le compagne e lo staff che mi hanno dato una mano, cercando di aiutarmi ad inserirmi subito entrando nei meccanismi del gruppo».
GIOIA MOLISANA In particolare, proiettandosi in questa sua avventura campobassana, Gorini è molto chiara. «Ho grande gioia – discetta – perché quella della Magnolia è una realtà molto positiva. Stimo tanto questo progetto ed il club e sono contenta di poterne far parte. Sono all’inizio di questo mio percorso, ma non vedo l’ora di proseguire su questa rotta».
SOLUZIONI VARIE Da parte sua, l’ultimo innesto alla corte di coach Mimmo Sabatelli ha già dimostrato appieno la sua versatilità. Dei cinque punti dell’esordio, tre sono arrivati con una tripla from downtown ed altri due al termine di un’entrata di fisico sotto canestro.
«Spero – spiega Gorini – di poter dare il mio mattoncino alla squadra, mettendomi a disposizione del coach e delle compagne».
NEXT STEP Al pari delle compagne, l’esterna capitolina vuol però mettere da parte ora le istantanee dell’esordio e concentrasi sulla sfida di mercoledì a Vigarano. «Al PalaRomare senz’altro una serie di aspetti hanno reso più difficile la contesa. Ora, però, l’importante è guardare avanti. C’è una gara in cui provare a riscattarsi, cercando di mettere assieme tutti gli aspetti peculiari del nostro gruppo».
TIFOSI AMBASCIATORI Anche per regalare, tra l’altro, ulteriori soddisfazioni ai supporter rossoblù. «La presenza e la vicinanza dei sostenitori – riconosce Gorini – ha rappresentato un aspetto che mi ha attratto, e non poco, nella scelta di Campobasso. È davvero piacevole avere il sostegno della gente e quando sono presenti, numerosi e rumorosi ti trasmettono grande carica e ti fanno fiducia, offrendoti un ulteriore motivo per dare il massimo e provare a vincere tutti assieme».
SOLIDA CONCRETEZZA In tal senso, particolarmente concreta, l’esterna rossoblù non si sbilancia su eventuali promesse. «Parlare ad oggi di obiettivi – asserisce – sarebbe ingeneroso. Posso dire però quello che è il mio auspicio. Desidero mettercela tutta in ogni circostanza per provare a dare il massimo tutte assieme come squadra e non lasciare nulla di intentato sul parquet».
DNA AZZURRO Parole, peraltro, figlie di una carriera in azzurro che racconta di ben 89 presenze e 307 punti realizzati. «L’esperienza con la Nazionale è un qualcosa di unico. Per me che ho poi iniziato già con le giovanili ha rappresentato il coronamento di un sogno. Scendere in campo con la maglia della formazione senior ha rappresentato un’esperienza unica, un aspetto che sento con forza dentro di me in ogni momento».
PROGRESSIONE ARITMETICA A Campobasso Gorini vestirà la maglia numero sette in quella che è una ‘progressione aritmetica’ nella sua carriera. Dal cinque che l’aveva accompagnata ad Umbertide e Ragusa era passata al sei di Venezia ed ora ad un nuovo numero dispari e primo in Molise.
«È una sorta di segno di un nuovo passaggio della mia carriera – chiosa la giocatrice romana – che ha così una corrispondenza anche a livello di cifre».