Il mese di febbraio è stato senza mezzi termini un periodo particolarmente positivo per La Molisana Magnolia Campobasso. Quattro successi in altrettante gare con nel mezzo due trasferte complicate come quelle sui parquet del Cus Cagliari e dell’Ariano Irpino e – quale caratteristica base – uno scarto sempre in doppia cifra sino all’apoteosi di sabato contro il Livorno, gara in cui tutte e dieci le rotazioni messe in campo da coach Mimmo Sabatelli hanno prodotto punti. Tra i cardini di questo gruppo rientra senz’altro l’esterna perugina Elisa Mancinelli, vero e proprio manifesto delle capacità difensive dei #fioridacciaio (cinque palle recuperate contro le labroniche, cinquantacinque sinora in stagione) e della versatilità con un gruppo che ha in tutte le sue interpreti caratteristiche d’insieme ben definite.
FULL BOARD «La gara di sabato – spiega la guardia dei #fioridacciaio – ha segnato anche il rientro effettivo di Lucia Di Costanzo e questo fa sì che tutte le nove rotazioni senior possano dare il proprio contributo alla causa collettiva. E, al di là di quello che è stato il risultato finale, la nostra prestazione è stata assolutamente convincente».
TARGET PERSONALITÀ In particolare, per Mancinelli, nelle ultime quattro gare delle magnolie ad emergere è stato il fattore personalità.
«Stiamo percorrendo la strada giusta – precisa – perché abbiamo aggiunto un ulteriore mattoncino alla nostra costruzione complessiva con altre consapevolezze che stanno permeando questo gruppo durante l’ultimo periodo e lo si è visto con forza soprattutto in occasione delle due trasferte di questo mese».
CRESCITA CONTINUA Un processo di maturazione peraltro ancora in divenire. «C’è sempre del margine – ricorda Mancinelli – e se prima, durante il girone d’andata, potevamo essere ad un 40% del nostro potenziale, questa percentuale è ora salita notevolmente. In uno sport di squadra come il nostro, la coesione di gruppo è molto rilevante e, nel nostro caso, l’affiatamento si percepisce con forza sul parquet. Ognuna di noi sa che, se viene battuta in difesa, una compagna è pronta a coprirla. E lo stesso avviene in attacco dove lavoriamo sempre d’insieme e questi sono segnali davvero confortanti in prospettiva».
SEGNALI CHIARI Una prima avvisaglia, come sottolineato anche dalle altre giocatrici rossoblù, era emersa in occasione della trasferta di Faenza.
«Andare a recuperare diciotto punti di svantaggio – discetta – ha rappresentato l’effettiva conferma delle qualità alla base del nostro roster. In un campionato ogni tappa rappresenta un momento di crescita, ancor di più le gare senza referto rosa perché è dalle battute d’arresto che una grande squadra sa rialzarsi ed avere il giusto riscontro al lavoro portato avanti».
ATTESTATI E RISCONTRI A dare ulteriore merito alle qualità del gruppo di coach Mimmo Sabatelli anche i complimenti ricevuti dai tecnici antagonisti, come il trainer di Livorno Pistolesi, che – al termine del match di sabato scorso – ha parlato apertamente di «un divario troppo grande, da parecchi punti di vista: fisico, tecnico e qualitativo» e, riferendosi a Mancinelli ha avuto parole di elogio verso l’esterna umbra «una guarda dalla rapidità e dall’esplosività di una piccola e dalla forza muscolare di un pivot».
«Sono parole che fanno piacere – riconosce – ma più in generale la nostra è una formazione coperta in tutti i ruoli con tante giocatrici versatili, come ad esempio Sofia Marangoni che, in alcuni momenti, gioca da quattro tattico. Di fatto, siamo una squadra di difficile lettura, perché anche a livello offensivo non offriamo punto di riferimento e, di fatto, diventa difficile definire un piano partita con delle indicazioni univoche».
«Questo – prosegue Mancinelli – non consente alle avversarie di concentrarsi su un riferimento assoluto, ma le pone di fronte a tante individualità che sono prima di tutto un collettivo, il che, tra l’altro, nel nostro caso ci consente anche di lavorare concentrandoci su quelle che sono le situazioni meno performanti delle nostre avversarie».
ONE, TWO, THREE… Del resto c’è grande coesione nella family, il termine usato per caricarsi ad inizio partita oppure per ritrovarsi al termine per salutare il pubblico. Il tutto in un momento che si è esteso agli stessi aficionados rossoblù in una fase di distensione all’insegna di un aspetto coreografico sempre più marcato con la presenza di tante bandiere internazionali (all’Argentina si sono unite quelle di Croazia in onore di Mašić e Grecia per Chrysanthidou) a rendere ancor più coinvolgente e rilevante la simbiosi esistente, dettaglio apprezzato (e tanto) anche dalle formazioni ospiti del PalaVazzieri, come avvenuto con Livorno.
«Quegli attimi sono la sintesi di una grande famiglia, dentro e fuori di metafora. C’è un affiatamento molto forte e la testimonianza evidente è stata nella grande presenza di gente in occasione della trasferta di Ariano Irpino».
IN ATTESA DI LUMI In un quadro in cui, all’orizzonte, si fa strada qualche punto interrogativo sul prossimo impegno delle rossoblù (la Final Eight di Coppa Italia in programma a Moncalieri dal 6 all’8 marzo), complice la sospensione nel prossimo weekend di tutti i tornei cestistici nazionali, maschili e femminili, decisa dalla Federbasket in sinergia con le rispettive Leghe, Mancinelli ed il gruppo rossoblù si sono rimesse sotto a lavorare sodo, senza farsi distrarre da altri aspetti.
«Ad oggi – chiosa la giocatrice perugina – non abbiamo certezze sulle prospettive, anche in considerazione di quelle che sono le risoluzioni dettate dagli organismi politici, nazionali e locali. Con certezza, quali che siano gli appuntamenti che ci attenderanno e in ragione anche del loro ordine, c’è voglia di vivere quest’ultimo spezzone di stagione da protagonisti, cercando di scrivere un finale dalle emozioni diverse rispetto a quello vissuto lo scorso anno».
Angelita Ciccone