Questione di cuore sì, ma anche (e soprattutto) di testa. E non potrebbe essere diversamente per chi, già nell’ultima stagione, è stata la mente del gruppo rossoblù dall’alto del suo ruolo di regista sul parquet. Nella sequenza delle conferme in seno al roster della Magnolia Campobasso a finire sotto i riflettori c’è la playmaker ternana Rachele Porcu, vera e propria dinamo della manovra dei fiori d’acciaio.
THIRTY SECONDS «Per me – spiega l’esterna umbra – Campobasso rappresentava l’unica scelta possibile per questa stagione, anche perché venivo da un campionato entusiasmante con questo club. Così, nel momento in cui mi è stato proposto il rinnovo, non ho esitato minimamente. Ci avrò pensato forse meno di trenta secondi ed ho subito dato il mio assenso».
Segnale importante soprattutto per chi, a parte le stagioni con Venezia, negli anni aveva sempre scelto destinazioni differenti da un torneo all’altro. «Quest’aspetto – argomenta – è il segnale di quanto io sia stata bene in Molise».
AMBIENTE UNICO Proprio le diverse esperienze in giro per l’Italia, tra l’altro, hanno portato la playmaker ternana ad apprezzare ancor più l’ambiente molisano.
«Ho vissuto esperienze in piazze di forte tradizione, ma Campobasso non ha paragoni. Dal tifo della Final Eight di Coppa Italia in poi ho preso sempre maggiore energia dai nostri supporter. Ci hanno sostenuto sempre, in tutte le situazioni. Ci sono stati vicini sul parquet ed anche fuori. Non sono stati semplici tifosi, ma prima ancora degli amici perché si interessavano di noi al di fuori dello stretto agonistico e ci facevano sentire la loro presenza nella stessa vita di tutti i giorni».
RICORDI DEL CUORE Dettaglio questo che ha contribuito a formare una serie di ricordi difficili da scalfire nell’animo di ogni #fioredacciaio.
«Il loro tifo – prosegue Porcu – ha contribuito a rendere più piacevole ogni momento della stagione. Vedere in tutti i match interni un pubblico così numeroso e scorgere le loro lacrime al termine della gara contro Bologna, che ha concluso il percorso in campionato, ha rappresentato un colpo emotivo non da poco in ognuna di noi, perché credo ci abbia fatto ben comprendere l’affetto che ci circondava e le emozioni che eravamo riuscite a trasmettere».
BASE PER STAGIONE Così il partire con un nucleo base più ampio rispetto all’ultima stagione, nelle considerazioni di Porcu, potrà essere «un indubbio vantaggio perché se, nello scorso torneo, c’è stato un necessario assestamento in avvio, in questa dovremmo partire già con delle certezze».
OCCHIO LUNGO Definita senza mezzi termini database dalla compagna di squadra Sofia Marangoni, la playmaker ternana scruta già le possibili declinazioni dell’A2 che verrà.
«Per certi versi sono già proiettata verso la nuova stagione. Dovrebbe essere un campionato logisticamente più tranquillo per noi. Con certezza sarà un torneo dai valori elevati perché, da quanto so, un po’ tutte le squadre si stanno attrezzando nella consapevolezza che il torneo cadetto ha dei valori assoluti. Un campionato per certi versi anche più bello da vedere e con un maggiore equilibrio rispetto all’A1, dove si nota una netta differenza tra le prime tre o quattro squadre e le altre formazioni del lotto e le sorprese sono più difficili. Proprio per questo un po’ tutte le squadre si stanno attrezzando. San Giovanni Valdarno sta ricostruendo la formazione prendendo dei nomi importanti. Faenza altrettanto punta in alto. Ci sarà di che entusiasmarsi».
PROSPETTIVE FUTURE E proprio in prospettiva del torneo 2019/20 Porcu fa anche una promessa a se stessa.
«Punto senz’altro a perfezionare un ulteriore aspetto della mia evoluzione come giocatrice. Nell’ultima stagione penso di essere cresciuta mentalmente, avendo avuto la responsabilità di essere al volante di una squadra che, per valori, era a tutti gli effetti una fuoriserie. Mi auguro così, nel torneo che verrà, di avere ancora più lucidità nelle scelte nei momenti più scottanti e di mettere sul parquet, senza soluzione di continuità, tanta voglia di vincere ed un’energia costante in ogni frangente».