La determinazione, la grinta, la tenacia, un carattere da marine e soprattutto tanta, tanta abnegazione. Ma ancor di più uno spirito di sacrificio tale da portarla a lavorare sodo in palestra su tutti gli aspetti, in primis quello strettamente fisico. In una parola sola, Emilia Bove. Qualità emerse con forza nell’ultima stagione e alla base della sua conferma – la terza ufficiale nella composizione del roster rossoblù – in seno alla Magnolia Campobasso.
EMOZIONI UNICHE Del resto, quello con il club del capoluogo di regione, è un rapporto ‘speciale’ per la lunga casertana.
«Avevo apprezzato il pubblico di Campobasso – spiega – da semplice spettatrice esterna, ma viverlo dal di dentro, com’è stato nell’ultima stagione, è una sensazione difficile da descrivere. Non pensavo di vivere emozioni così forti. La gente ci è stata sempre vicina, nei momenti di esaltazione ed in quelli di disappunto. È la prima volta in tanti anni di carriera che ho avvertito forte la sensazione di avere una città alle spalle. Anche quando ero fuori dal PalaVazzieri, le persone mi fermavano per salutarmi e scambiare due chiacchiere. Tutti mi riconoscevano. E questo è motivo di gioia. Unico è stato anche l’affetto che ci hanno trasmesso i nostri fedelissimi quando, di rientro da una trasferta, ci hanno accolto coi fuochi d’artificio o alle quattro del mattino ci hanno preparato da mangiare. Proprio per questo, dentro di me, il finale di stagione mi ha lasciato del disappunto. Come avevo detto nel momento in cui ero arrivata a Campobasso, qui volevo ottenere il massimo e l’essere uscita in semifinale ai playoff mi ha lasciato dentro tanto rammarico, tant’è che la settimana successiva è stata davvero dura da passare per me. Poi, però, mi sono detta che ci eravamo andate vicino e che ora dovremo essere pronte in questa stagione che ci attende a riprovarci con ancora più forza».
VISSUTO COLLETTIVO Del resto, a dare manforte al gruppo che sarà a disposizione di coach Mimmo Sabatelli, ci sarà un vissuto collettivo figlio proprio di quest’ultimo torneo con un nucleo base che, proprio in virtù di simili risultati, sarà ancora più cementato.
«Il fatto di avere una base solida con diversi elementi che hanno giocato assieme, tanto più nell’ultima stagione, ci consentirà di partire con un amalgama più ampio, il che senz’altro potrà essere un fattore su cui costruire con concretezza. Del resto, probabilmente, nell’ultima stagione, ci siamo trovate al momento dei playoff con un’esperienza relativa della post season, che è un campionato a parte. In poche tra noi l’avevano vissuta e, al di là di quello che era stato il piazzamento nella regular season, finivi per rimettere tutto in discussione, anche se a mio avviso andrebbe premiato, come avviene nell’omologo torneo maschile, il primato nella regular season, perché è il giusto riconoscimento ad un lavoro complessivo di diversi mesi».
BUZZER BEATER Tra le istantanee che, senz’altro, Emilia Bove porterà con sé dell’ultima stagione c’è senz’altro il sensazionale avvio all’insegna di tredici vittorie consecutive con – all’interno – anche il canestro di Selargius, quel buzzer beater che l’ha messa al centro delle cronache nazionali.
«È stata la mai prima volta – confida la giocatrice casertana – un’emozione mai vissuta e che, a mio avviso, ha finito con l’inserirsi tra i fotogrammi più intensi di un avvio semplicemente eccezionale».
LAVORO CONTINUO Tra l’altro, per arrivare al meglio alla stagione che verrà, l’interna rossoblù, come sua abitudine, sta continuando a lavorare sodo anche in un periodo sulla carta di ‘stacco’ dagli impegni ufficiali.
«Non mi fermo mai – conferma – anche perché ho imparato, con il passare delle stagioni, che gli obiettivi importanti si costruiscono nella quotidianità e, personalmente, voglio poter regalare alla società e a tutto il pubblico di Campobasso delle soddisfazioni uniche».
«Per quelli che sono i primi riscontri intorno – prosegue – sto vedendo che un po’ tutte le squadre stanno accrescendo il loro livello qualitativo e poiché io voglio poter regalare il massimo al mio team e puntare a vincere il più possibile, già in questa fase so che c’è la possibilità di marcare la differenza».
TARANTELLA CAMPUASCIANA Intenti figli di una forza di volontà che, non a caso, ne ha fatto una beniamina indiscussa della curva rossoblù, tanto da farla essere sempre la prima a scattare verso i tifosi, a fine partita, per cantare la tarantella campuasciana.
«Poter intonare la nostra canzone è sempre stato per me motivo di forte orgoglio, più di un obbligo direi. Anche perché il pubblico della Magnolia è un qualcosa di indescrivibile. Tutte le nostre gare sono state sempre sold-out e mi è spiaciuto sapere ai playoff di persone costrette a rimanere fuori dall’impianto. Questo, però, è il segnale della profondità dell’affetto verso questo team e del lavoro che siamo riusciti a fare durante l’anno. Del resto, non a caso, si parla dei tifosi come sesto elemento sul parquet, perché avere il sostegno alle spalle ti carica e ti spinge a dare anche di più. A maggior ragione, quando hai una tifoseria che è alla fine, a tutti gli effetti, una sorta di ‘seconda famiglia’ per tutte noi».