A Campobasso la situazione è, a dir poco, caotica. L’associazione ‘Noi Siamo il Campobasso’, infatti, ha fatto venir meno l’appoggio all’attuale società e proprietà, che deve fare i conti con gli oltre cinquecentomila euro di debiti accumulati dal 2013, anno della rinascita dopo il fallimento al termine della gestione Capone.
Il mese di giugno è andato via con i tre tavoli tecnici, che hanno visto l’associazione dei tifosi interloquire con le istituzioni e con l’imprenditoria locale. I tre incontri sono culminati con una promessa di aiuto a stagione in corso.
Il presidente rossoblù, Giulio Perrucci, aveva dichiarato, al termine del terzo tavolo tecnico, che il club stava lavorando all’iscrizione. Qualche giorno dopo, invece, Aliberti non ha fatto mistero che, tra le possibili soluzioni, non era da escludere la consegna dei libri contabili in tribunale.
In questa situazione caotica, Daniele Landolfi, presidente dell’associazione ‘Noi Siamo il Campobasso’, ha annunciato l’uscita di scena per la mancanza di chiarezza sul futuro del club rossoblù. Futuro, quello a tinte rossoblù, ancora tutto da scrivere.
La matricola Macchia d’Isernia, invece, dopo aver annunciato di voler rinunciare alla serie D, per bocca del suo presidente Mariani, è al centro di una trattativa per la cessione del club, che potrebbe riportare nel mondo del calcio l’ex presidente del Campobasso, Adelmo Berardo. Insieme all’ex consigliere regionale dovrebbe esserci l’ortopedico Angelo Di Stefano, in passato medico dei lupi e dirigente del Campobasso 1919 nell’anno allenato da Farina nel campionato di Eccellenza.
Berardo e Di Stefano, che avrebbero al proprio fianco altri personaggi del capoluogo molisano, avrebbero necessità del campo di gioco, qualora dovesse andare in porto la trattativa. E non è da escludere che la cordata campobassana farebbe di tutto, regolamenti permettendo, per portare la squadra a giocare nel capoluogo molisano.
Sempre a Campobasso, non è da escludere che, qualora la città dovesse restare senza calcio, si potrebbe ripartire con un progetto dai campionati regionali.
Ad Agnone la situazione non è migliore, nonostante l’ottimo campionato disputato, culminato con l’uscita di scena al termine della finale dei playoff del girone F. Tocca al comitato, formato da Fernando Sica, Antonio Melloni, Roberto Amicone, Carmine Vecchiarelli e Michele Di Ciocco, deputato a coordinare la raccolta fondi in città per provare a racimolare i soldi per l’iscrizione all’undicesimo campionato consecutivo di serie D. Soltanto dopo mercoledì 12 luglio, dunque, si penserà ad altro, qualora si riuscisse a rastrellare i 19mila euro necessari da consegnare al Comitato Interregionale.