Teatro, guardarSI con attenzione… le attività della Compagnia Stabile del Molise

Compagnia Stabile del Molise

ANGELICA CALABRESE

“La cultura è un bene comune primario come l’acqua, i teatri le biblioteche i cinema sono come tanti acquedotti.” Il teatro, in particolare, da sempre è stato visto come la prima forma d’arte. Ogni epoca storica ha avuto un diverso stile teatrale. I drammi fondamentali greci e latini erano la tragedia e la commedia, accompagnati poi dal mimo ovvero il teatro “osceno” della piazza e della gente, e ancora dalle atellane e poi si ricordino i giullari delle corti medievali e poi gli attori sofisticati, a tratti “scapestrati” dell’epoca barocca, gli attori razionali illuministi, i patetici romantici e ancora tutti quelli dell’epoca moderna fino alla nascita della commedia dell’arte.

Oggi, però, il teatro non è molto considerato all’interno della nostra società. C’è chi dice che una società senza teatro sia incivile, stando ai fatti storici il teatro ha caratterizzato la vita, lo stile, gli usi e i costumi di interi popoli, da sempre. Fin dai periodi più antichi poesia e teatro hanno tenuto vivo l’uomo. Infatti l’attività teatrale non si basa solo ed esclusivamente sulla fisicità dell’attore ovvero di colui che agisce, che fa, che recita, balla o canta, ma si basa sull’essere del soggetto. Questa visione intima che il teatro va a toccare, ha dato vita, specie nell’ultimo periodo, a quell’ attività  chiamata Teatroterapia, ovvero la cura attraverso l’attività del teatro. Ognuno ha infatti qualcosa da curare, ognuno ha una verità da raccontare. Il problema che la gente tende a sottolineare in particolare in un territorio piccolo come quello molisano è la scarsità  della circolazione delle informazioni che contribuisce alla non conoscenza di attività culturali rigenerative e a volte viene interpretata come assenza di queste. In Molise sono presenti numerose compagnie teatrali. In particolare sull’area campobassana è presente “La Compagnia Stabile del Molise”.

Essa nasce nel 2010 in concomitanza con la riapertura del teatro comunale di Bojano. La Compagnia è composta da professionisti, la maggior parte di essi sono molisani, formatosi nelle migliori Accademie italiane. Oltre che a mettere in scena spettacoli, essi svolgono una particolare attività educativa estesa a ragazzi, adulti e da quest’anno anche a bambini.

Il corso teatrale ha la durata di tre anni e rappresenta per coloro che lo seguono un vero e proprio processo introspettivo e psicologico che gli allievi compiono con l’ausilio dei propri insegnanti. Il termine greco teatro infatti vuol dire proprio “Guardare con attenzione”.

È importante, quindi, sfatare l’idea che possano fare teatro solo gli attori professionisti. L’attività annualmente svolta si conclude con la realizzazione di uno spettacolo teatrale in cui vengono messi in atto gli insegnamenti acquisiti. E’ quindi una vera e propria conoscenza di sé, che apre ed amplia la visuale del mondo e favorisce le conoscenze nella vita di tutti i giorni. Fondamentale è infatti l’influenza che il teatro ha nella vita di ognuno di noi, come insegna anche la celebre frase di Pirandello: “Imparerai a tue spese che lungo il cammino incontrerai ogni giorno milioni di maschere e pochissimi volti.”. Nello specifico le attività affrontate all’interno della compagnia  sono : dizione e recitazione a cura dell’agnonese e famosissima Paola Cerimele, recitazione a cura di Raffaello Lombardi, movimento scenico, storia del cinema e studio di autori teatrali a cura rispettivamente dei campobassani Chiara Cavalieri, Giorgio Careccia e Diego Florio. Vivo è anche lo studio della storia del teatro, intrapreso da Flavia Gallo.

La bojanese Silvia Perrella si occupa di scenografia e costumi. Quest’anno sono state introdotte anche lezioni di clownterapia, che molto hanno entusiasmato i ragazzi, a cura di Alessandra Di Iorio. Fondamentali sono gli interventi sulla poesia da parte di Edoardo Siravo.

Lo scorso febbraio i ragazzi del secondo anno hanno interpretato, ricevendo un inaspettato e grande successo, la commedia “Sogno di una notte di mezza estate” di W. Shakespeare. Grande soddisfazione per la regista Cerimele, che da anni combatte per la diffussione della cultura teatrale nel piccolo centro molisano.

I professionisti, invece, stanno portando avanti nelle scuole la rappresentazione di “Pinocchio” e in particolare dall’anno scorso sono in tournèe con la tragedia “Oreste” di Vittorio Alfieri.

Tale spettacolo l’estate scorsa è stato e rappresentato nel teatro antico dell’Altilia di Sepino, una delle più grandi ricchezze del Molise. Anche in questo caso il successo ricevuto ha reso soddisfatti i ragazzi, per i quali recitare in un ambiente così importante è stato fattore di notevole emozione. La nascita di cinema e televisioni infatti ha comportato il ridimensionamento dell’attività teatrale e del flusso di pubblico teatrale, questo perché è sicuramente considerato più comodo allungarsi sul sofà di casa e rilassarsi con un semplice click del telecomando. Così facendo si li limitano però le emozioni.

I film per quanto belli possano essere, sono  sempre tutti uguali, ogni spettacolo teatrale invece, seppur lo stesso, è sempre diverso, e bisognerebbe imparare a leggere nel sottotesto di ogni cambiamento, bisognerebbe imparare a leggere tra le righe per capire l’importanza del teatro e il valore di ogni emozioni, verso la quale la gente si sente ormai arida, perché in fondo “La tv è bella, ma solo in teatro si sente il respiro della gente e la libertà del palcoscenico”.

La fotogallery della Compagnia Stabile del Molise

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