Il ministro della Giustizia scrive ai promotori del progetto ‘Liberi nell’arte’ – gocce di prossimità e arte nel carcere. In una lettera l’esponente del Governo, Alfonso Bonafede, plaude all’iniziativa che, dal 18 al 25 ottobre proporrà un itinerario artistico e culturale in quattro istituti penitenziari: il carcere minorile di Casal del Marmo (Roma), le case circondariali di Rebibbia e Regina Coeli e la casa di reclusione di Paliano (Frosinone).
Vicino a chi ha promosso l’iniziativa, nonché UCSI – Unione Cattolica Stampa Italiana del Molise, in collaborazione con Vatican News, Ministero della Giustizia e Ispettorato Generale dei Cappellani, nel messaggio inviato in occasione della proiezione di ‘Michelangelo-Infinito’ nel carcere femminile di Rebibbia a cura di Sky, Bonafede si è detto grato a tutti i soggetti coinvolti nel progetto grazie al quale, tra l’altro, saranno istituite tre borse lavoro e due borse di studio finalizzate al reinserimento sociale e culturale dei detenuti.
“Ho accolto con grande piacere l’iniziativa promossa e organizzata dall’Unione Cattolica della Stampa Italiana del Molise dal titolo ‘Liberi nell’arte’ e inserita nell’ambito delle manifestazioni svoltesi in occasione del Sinodo dei Giovani 2018. Il progetto rappresenta, infatti, un significativo segno di attenzione rivolto alla realtà carceraria, troppo spesso colpevolmente trascurata, e una manifestazione di solidarietà e sostegno nei confronti delle persone che vivono l’esperienza della detenzione”. Queste le parole del ministro Bonafede, che la scorsa settimana aveva già avuto modo di incontrare don Raffaele Grimaldi, ispettore generale dei cappellani nelle carceri italiane, il quale ha sostenuto con forza il progetto sin dall’inizio, nella convinzione che esso rappresentasse quella “mano tesa” verso chi vive il disagio.
“Declinare la funzione ri-costruttiva dei detenuti in maniera innovativa, sfruttando le risorse espressive e artistiche di cui sono portatrici la musica, il teatro, il cinema, la proiezione, – ha specificato ancora il ministro nella lettera agli organizzatori – consente di risvegliare la coscienza critica di chi è costretto in carcere, facendogli riassaporare il sapore della bellezza, stimolando a impegnarsi in un percorso di vita onesto e produttivo”.
Nella missiva Bonafede cita poi lo scrittore e pittore statunitense Henry Miller per ribadire come “l’arte non insegna nulla, tranne il senso della vita”.
A far seguito ai ringraziamenti di tutti coloro che hanno reso possibile lo svolgimento del progetto, l’esponente del Governo assicura, inoltre, “il massimo impegno per promuover insieme e valorizzare sempre più esperienze di questo tipo, nell’auspicio che possano trovare una diffusione via via maggiore così da coinvolgere un numero crescente di detenuti, con una particolare attenzione per quelli minori”.
“Leggere la lettera di cui il ministro Bonafede ha voluto farci dono è per noi un onore”, è, invece, il commento emozionato della presidente UCSI Molise, Rita D’Addona. “Il suo gesto, – ha proseguito – non solo ci ha sorpresi, ma ha aggiunto valore al progetto di solidarietà che entra negli istituti di pena attraverso il linguaggio dell’arte, per creare proprio quella sintonia, come l’ha definita il ministro, tra istituzioni e realtà periferiche. Siamo certi che simili iniziative, quando autentiche, possano mettere in dialogo le istituzioni, rafforzare la fiducia e la progettualità per raggiungere l’obiettivo comune che pone al centro la persona umana”.
“Siamo inoltre fiduciosi – ha proseguito D’Addona – nell’impegno del ministro teso a valorizzare sempre di più esperienze di questo tipo, perché solo un Paese che concede opportunità è un Paese destinato a crescere. Restiamo fermamente convinti che anche partire dalle libertà lacerate possa condurre alla bellezza delle emozioni. Proprio per educare alla giustizia, – dice la presidente UCSI Molise – la Chiesa si fa compagna di studio in quel percorso tra Legalità, Costituzione e Stato. Solo un’idea di speranza può trionfare al pari della speranza di un diritto certo, di una giustizia giusta”. “Da parte mia – conclude poi D’Addona – rinnovo il grazie al ministro, a nome del Molise, della stampa cattolica, degli artisti del progetto perché, proprio come una ‘goccia di prossimità’, questa missiva ha rinfrescato e rinnovato la speranza per promuovere, insieme, iniziative concrete.”