LUCIANA IAMARTINO
Roberta Oliva, molisana di Bojano, ragazza semplice e con la quale si discorre piacevolmente, non si definisce un “artista” bensì, un’“artigiana” del colore.
Opere diverse l’una dall’altra, impossibili da riprodurre e ne spiega il motivo: “Mi sono avvicinata al mondo della pittura per la prima volta nel 2015. La tecnica che utilizzo è frutto di un percorso di sperimentazione realizzato nel corso di questi ultimi anni. Si tratta, sostanzialmente, di un genere astratto che pone l’accento sulla preparazione del colore composto da acrilici, tempere ed oli vari, lasciando, invece, al momento della stesura quella che potremmo definire l’espressione di un gesto estemporaneo”.
La tecnica pittorica di Roberta viene utilizzata anche per la creazione di altre tipologie di oggetti come gioielli e lampade. L’artista aggiunge: “Ho provato ad applicare questa tecnica su supporti differenti per poter poi giungere alla realizzazione di oggetti di comune utilizzo che avessero un tocco simile a quello espresso nei quadri. Nella fattispecie ho creato una serie di gioielli e di lampade”.
Il 20 dicembre del 2019 è stata aperta al pubblico una delle sue mostre pittoriche presso il Drop di Campobasso, dove, oltre ai quadri, erano state esposte anche “Le Maschere” dipinte a mano.
Quello delle “Maschere” è un tema molto particolare, trattato ampiamente anche da Pirandello e l’artista sceglie questo soggetto per mettere in luce le diverse sfaccettature dell’Io: “La scelta di esporre delle maschere è stata una sorta di provocazione rispetto all’autenticità dell’essere umano. Reputo che, quasi in tutte le persone, si tenda ad utilizzare una o più di esse a seconda della circostanza nella quale ci si trova. Nella società attuale, si dà una grande importanza all’apparenza: è molto difficile e raro riuscire a mantenere la propria personalità genuinamente intatta, facendo emergere il proprio Essere, senza badare ai condizionamenti esterni”.
Roberta Oliva, laureata in “Conservazione dei Beni Culturali” all’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, ha trascorso diversi periodi della sua vita in Spagna, lavorando in una galleria d’arte e prendendo parte all’organizzazione di diversi eventi culturali.
Questi soggiorni in Spagna, hanno condizionato, in modo incisivo, le sue opere: “Conoscere da vicino le opere di numerosi artisti, aver lungamente dialogato con loro – continua l’artista – ha avuto, senza ombra di dubbio, una decisiva influenza nell’orientare il mio lavoro. Non mi riferisco, tuttavia, ad un artista in particolare quanto piuttosto all’ analisi delle molteplici esperienze creative con le quali sono venuta a contatto”.
L’utilizzo di così tanti colori sulle sue tele richiama le opere dell’architetto Gaudì. “Ho sempre guardato con incanto le opere del Gaudì. Ho maturato la decisione di studiare Arte mentre come turista ero a Barcellona di fronte alla Sagrada Familia. Poter vivere, successivamente, nella sua città non mi ha lasciata indifferente”.
Roberta ha un altro hobby tramandato da suo padre, legato al mondo della musica: la costruzione di strumenti musicali: “Quello della liuteria è un hobby più recente. Ho intrapreso da poco la costruzione del mio primo strumento, grazie all’ausilio prezioso di mio padre che coltiva questa passione ormai da molti anni. Attualmente stiamo realizzando insieme un Ukulele, ma abbiamo già ulteriori progetti per il futuro, tra i quali, quello di dare vita ad una serie di chitarre romantiche in stile primo Ottocento”.
In questo periodo storico, che ha messo a dura prova il mondo intero, costringendoci ad uno stile di vita ben diverso da quello a cui eravamo abituati, ci ritroviamo a trascorrere molto più tempo con noi stessi e, spesso, da questo incontro, nascono nuove idee. È questo il caso della nostra artista che asserisce: “Personalmente, in questo momento, nel quale non è consentito, fra le altre cose, organizzare mostre ed eventi di alcun genere, mi sto dedicando alla produzione di una nuova serie di quadri che, spero, di poter esporre il prima possibile. Credo che l’isolamento sociale, possa essere letto anche come un momento di riflessione che ci suggerisce la nascita di nuove idee e nuovi progetti, un momento che favorisce la ricerca interiore e la creatività, portandoci a scoprire o riscoprire, passioni per dar voce, magari, al talento con il quale ognuno di noi convive”.
Ogni persona, in questa particolare situazione che stiamo vivendo, dovrebbe prendere spunto da quest’ultima riflessione dell’artista e dare sfogo, per quanto possibile, alla propria creatività con lo scopo di alleviare, almeno, il disagio senza precedenti che sta investendo tutti. Molti hanno attraversato e attraversano momenti particolarmente difficili a causa di questa pandemia dalla quale non si intravede, nell’ immediato, una qualche via di uscita. In situazioni come questa, potrebbe rivelarsi fatale cedere ad un pessimismo sempre più ingombrante e devastante. Ed è proprio in questi momenti che un buon consiglio può fare la differenza.