Anche il sole può essere freddo se deve splendere su un genocidio. Questo concetto, in estrema sintesi, lo hanno espresso in musica Angelo Mercone e Michele Papa, due giovani della provincia di Benevento e Foggia ma studenti a Campobasso di 24 e 26 anni, che questa mattina, sabato 27 gennaio 2018, hanno presentato la loro canzone dedicata al Giorno della Memoria agli studenti dell’Istituto Comprensivo Petrone di Campobasso, nel corso dell’incontro promosso dall’assessorato alla Cultura del Comune di Campobasso.
È la prima volta che i due ragazzi si esibiscono in pubblico con un testo intriso di un significato così profondo. Lo hanno voluto fare proprio nel giorno dedicato a una delle pagine più tristi di una storia impossibile da dimenticare.
“Circa un mese fa, – raccontano Angelo e Michele – dopo alcune letture dedicate alla Shoah, abbiamo scritto questa canzone per tutti i lavoratori, le donne e i bambini che erano in quei campi di sterminio. È un testo in cui parliamo dell’olocausto ricorrendo all’immagine del sole che non riesce a sciogliere la neve perché è molto freddo e triste”.
Un paradosso apparente o, meglio un ossimoro su cui non gioca solo il testo, ma anche il rapporto tra musica e parole.
“Come nome della canzone – dicono ancora i due – abbiamo scelto ‘Allegretto in do’, perché l’allegretto è una melodia costituita da note maggiori che richiamano un’armonia, qualcosa di simpatico, che però anche in passato molti cantautori hanno, invece, utilizzato per parlare di cose tristi. Un contrasto netto che vogliamo faccia riflettere soprattutto sul tema dell’uguaglianza. Proprio le differenze devono renderci uguali e ricordare, soprattutto in un momento storico come quello attuale, crediamo sia quanto mai necessario”.
Angelo e Michele che con la loro arte si ispirano a cantautori come Pino Daniele, Alex Britti, l’uno studente di Ingegneria, innamorato dei testi di Guccini, l’altro allievo del Conservatorio Perosi affascinato dagli assoli di chitarristi classici come Mauro Giuliani, anche al di là di questa occasione, spesso, si esibiscono insieme.
Il loro stesso nome ‘Il duo’ vuole evocare quasi una comicità basata sulle differenze fisiche come l’altezza. Differenze che invocano un sorriso, ma che fanno anche riflettere su come la musica sia in grado di ricomprenderle tutte. E oggi, la Memoria è affidata proprio al testo di questi due ragazzi, alla loro voglia di gridare l’uguaglianza e la certezza che spetti alle nuove generazioni tenere accesa la fiammella del ricordo, affinché gli orrori della storia possano non ripetersi mai più.
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