Un castello illuminato di viola come bandiera per la Giornata mondiale dell’Epilessia, che quest’anno viene celebrata lunedì 12 febbraio e che vede l’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli mettere in campo i suoi esperti, le sue competenze e le sue ricerche.
L’evento sarà contraddistinto da una serie di iniziative sul territorio, a partire da domenica 11 alle ore 15 con la partita di calcio “Un goal per l’epilessia”, nel campo sportivo Olivetone. Lunedì 12 sarà attivo il numero verde 800595496 al quale una serie di esperti di tutti i Centri Epilessia italiani risponderanno, dalle 10 alle 17, alle domande dei cittadini. Nella serata dello stesso giorno, alle 20:00, si illuminerà di viola (colore scelto a livello internazionale per questa Giornata) Castello Pandone di Venafro.
Mercoledì 14 febbraio, infine, gli esperti del Centro Epilessia del Neuromed incontreranno gli studenti dell’ISISS Giordano di Venafro nell’ambito della manifestazione “Mettiamo in crisi il pregiudizio”. A partire dalle 10.30 ci sarà dapprima la proiezione del docu-film promosso dalla Fondazione LICE “Dissonanze” (Regia di A. Grande ed E. Pisano) con successivo dibattito cui parteciperanno il dottor Alfredo D’Aniello, neuropsichiatra infantile, e la dottoressa Liliana Grammaldo, neuropsicologa.
“L’Epilessia – dice il dottor D’Aniello – è riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come malattia sociale. È per questo che I.R.C.C.S. Neuromed e Fondazione Neuromed, sposando la mission della Lega Italiana Contro l’Epilessia, mirano a far conoscere sempre più questa condizione medica. Incontrare gli studenti servirà a promuovere la conoscenza dell’epilessia, dare suggerimenti concreti su cosa fare o non fare qualora ci si trovasse davanti ad una persona colta da una crisi epilettica, ma soprattutto combattere lo stigma che purtroppo talora ancora la accompagna”.
Come afferma il dottor Giancarlo Di Gennaro, responsabile dell’Unità operativa per la terapia chirurgica dell’epilessia del Neuromed: “oggi, rispetto a qualche anno fa, abbiamo a disposizione molti nuovi farmaci anti epilettici efficaci nel combattere questa malattia e con sempre minori effetti collaterali. Ciò permette di poter personalizzare la terapia per ogni singolo paziente. Nel 70% dei pazienti otteniamo buoni risultati con il controllo completo delle crisi ed una buona qualità di vita. Purtroppo in circa 1/3 dei casi i farmaci non riescono a controllare in maniera soddisfacente le crisi ed in molti di questi casi, accuratamente selezionati, la terapia chirurgica rappresenta spesso la soluzione del problema”.
Ma la questione non è solo medica, come sottolinea la dottoressa Grammaldo. “La percezione dell’epilessia da parte della società ha visto corsi e ricorsi storici. I secoli hanno infatti visto confrontarsi due concezioni opposte della malattia. Da un lato la credenza che fosse una punizione inflitta dagli dei, dall’altro una visione più laica e scientifica che la considerava una malattia del cervello già ai tempi di Ippocrate. È verso il Rinascimento che scompare definitivamente la concezione di una malattia dovuta a eventi soprannaturali per diventare una condizione medica a tutti gli effetti. Questo però non è bastato ad abbattere completamente il pregiudizio, soprattutto in alcuni contesti socio-cultural. Il nostro sforzo è di lavorare in questo senso: sconfiggere il pregiudizio attraverso la conoscenza”.