“Anche se siamo in pochi – raccontano – il nostro è un Clan molto affiatato che riesce a lavorare bene, organizzandosi e dividendosi i compiti. Ci sentiamo parte di una famiglia dove c’è bisogno della presenza di tutti”.
Dando per buono il presupposto che “i fatti contano più delle parole“, il Clan “Chaminade” ha voluto dare una dimostrazione concreta di ciò che significa “manipolare le notizie”. Di seguito il racconto a cura del gruppo Campobasso 6.
LA STRADA DI CORAGGIO CHE ABBIAMO SCELTO: NON C’E’ PACE SENZA VERITA’
In vista della tradizionale marcia della pace Campobasso-Matrice, abbiamo organizzato un incontro che ha avuto per slogan: “Non c’è pace senza verità” con l’aiuto di associazioni come “Il Bene Comune” e “Amnesty International Campobasso”; l’obiettivo è stato quello di far comprendere come, anche l’informazione, se usata in modo adeguato, può essere strumento di pace. Nello specifico ci siamo soffermati sul conflitto in Ucraina e, attraverso articoli e file multimediali, abbiamo cercato di fornire una visione più ampia degli eventi così da suscitare nei partecipanti curiosità riguardo la verità dei fatti.
Abbiamo invitato, inoltre, tutti i Clan della regione a riportare un resoconto del loro “capitolo” e, attivamente, ognuno di noi ha cercato un filo conduttore tra le tematiche dei Clan e il tema della pace.
Relativamente ad ogni situazione e contesto, è stato possibile trovare ciò che è pace e ciò che non lo è. Grazie al contributo di ognuno e a un dibattito attivo, è venuto fuori che alcuni valori sono imprescindibili dal concetto di pace (es. solidarietà, informazione, rispetto delle diversità …).
È stato interessante l’intervento di persone impegnate all’interno della rivista “il bene comune” che, in relazione alla guerra in Ucraina e agli scontri in generale, ci hanno spiegato le reali motivazioni riguardati gli attuali conflitti: la guerra non è più una contesa di territori ma scaturisce da interessi geopolitici, per questo risulta veramente difficile fornire un’informazione corretta perché ognuno tende a mediare le informazioni a proprio vantaggio.
Per combattere questo malfunzionamento mediatico, abbiamo voluto organizzare l’incontro, per dare inizio ad una serie di assemblee-laboratori e dare la possibilità a chiunque sia interessato di interagire con enti imparziali in modo da favorire una formazione personale più consapevole.
Importante è stato l’intervento del gruppo 241 Amnesty International di Campobasso che ha illustrato in modo ampio la situazione in Ucraina anche da un punto di vista geografico e culturale e nello specifico ci siamo soffermati su problemi causati dal mancato riconoscimento dei diritti umani. In particolare ci hanno portato a conoscenza di due petizioni. La prima tratta il rilascio dei tre ostaggi: il produttore teatrale Pavlo Yrov, il suo collega Denis Grishchuk e lo studente Igor Oprya. La seconda per garantire che i detenuti Oleg Sentsov e Alexander Kolchenko siano in grado di consultare i proprio avvocati in tutte le fasi del processo legale senza ostacoli e ritardi, in conformità agli standard internazionali. Oltre a firmare tali petizioni, noi rover e scolte del Clan ci siamo impegnati a divulgarle per sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo argomenti così delicati che spesso passano in secondo piano
“Comunicare l’ un l’altro, scambiarsi informazioni è natura… tenere conto delle informazioni che ci vengono date è cultura”. Johann Wolfgang Goethe
Clan Chaminade, gruppo scout Campobasso 6.