In tanti coloro che hanno voluto prendere parte all’iniziativa i quali, grazie alla presidente della delegazione regionale, Dora Formato, e al vice presidente Gabriele Di Blasio, ieri, giovedì 13 aprile 2017, hanno iniziato a muovere i primi passi all’interno di una realtà che da ben 52 anni è impegnata a comunicare il vino con passione.
“Il sommelier fa comunicazione del vino e il suo ruolo non è collegato semplicemente alla mescita”, ha detto il docente Di Blasio ai presenti, raccontando loro come “dietro ogni bottiglia c’è una storia, un lungo percorso produttivo”, e come “il sommelier sia principalmente un tessitore di emozioni”.
Dall’origine della parola, passando per la sua storia, per arrivare alla sua dimensione futura: il viaggio in cui gli esperti della Fondazione Italiana Sommelier Molise hanno condotto i partecipanti alla prima lezione del secondo corso di qualificazione professionale è stato intenso e avvolgente. Proprio come emozionante è stato il primo approccio agli strumenti professionali e l’apertura e l’assaggio dei primi vini con i quali i corsisti si sono confrontati: Bellavista, Kheirè e un Don Luigi – Riserva 2012.
Profumi, colori e brillantezza dei vini sono stati gli aspetti sui quali ci si è soffermati durante la prima lezione del Corso al quale è possibile ancora aderire o richiedere informazioni al numero 3206986267, oppure inviando una mail a info@fondazionesommeliermolise.it.
“Si tratta di un percorso – le parole della presidente Dora Formato – adatto a tutti coloro che vogliono conoscere il vino, imparare a degustarlo e a scoprire la magia del perfetto abbinamento enogastronomico. Ma anche a chi vuole conoscere a fondo questo mondo perché ha voglia di imparare a raccontarlo. Diventare Sommelier significa infatti, – ha proseguito – ampliare le proprie possibilità sia nel settore lavorativo che in quello privato, grazie all’opportunità di partecipare a tantissime occasioni conviviali, di degustazione, di viaggio, condivise con i wine lover provenienti da tutto il mondo. Bisogna ricordare – ha poi concluso la presidente – come la Fondazione Italiana Sommelier Molise, sia l’unica a rilasciare sia l’attestato nazionale che quello internazionale”.
Dunque, c’è ancora un po’ di tempo per decidere di cambiare la propria vita in meglio, attraverso un percorso formativo che prevede: cinquantadue lezioni teoriche e pratiche; materiale didattico con sette testi e tre quaderni; sei bicchieri Riedel; una cantina in degustazione di 144 vini tra i più grandi del mondo (da Gaja a Sassicaia, Champagne e grandi Franciacorta); due cene, una fredda e una di gala; una visita presso un’azienda vitivinicola e ben due attestati: quello di Sommelier e quello di Sommelier Internazionale.