La campagna vaccinale ha salvato moltissime vite, tuttavia molte persone non hanno potuto vaccinarsi per motivi di salute. Esiste oggi una terapia contro il Sars-Cov-2 per tutelare queste persone? Negli ultimi anni sono state utilizzate terapie per contrastare i danni provocati dal virus, ma adesso sembra sia possibile ridurre la replicazione del virus prima che faccia danni: si tratta di una compressa contro il Sars-Cov-2.
Le terapie contro la Covid
L’Organizzazione Mondiale della Sanità aggiorna regolarmente le linee guida per la gestione clinica dei pazienti affetti da Covid-19 e le informazioni sui farmaci disponibili. Al momento i farmaci consigliati contrastano gli effetti dell’infezione, come ad esempio la grave reazione infiammatoria sistemica. Si tratta degli antagonisti dei recettori dell’Interleuchina 6 (tocilizumab e sarilumab) per i pazienti con Covid-19 severo o critico; ed il Regeneron , un cocktail di anticorpi monoclonali, (Casirivimab/imdevimab) per i pazienti con forme lievi, ma a rischio di progredire verso l’ospedalizzazione, e per i pazienti con Covid-19 severo o critico che non abbiano ancora sviluppato gli anticorpi contro il Sars-CoV-2. Spesso vengono utilizzati anche i farmaci corticosteroidi, che però vengono sconsigliati nelle forme lievi di Covid-19 perché potrebbero favorire la replicazione del virus.
Gli antivirali contro il Sars-Cov-2
Ha senso vaccinarsi?
Fin’ora queste nuove terapie sono state sperimentate solo in soggetti a rischio come i non vaccinati che avevano qualche patologia. Adesso però si stanno organizzando nuovi studi clinici su altre popolazioni di persone vaccinate e che non hanno particolari fattori di rischio per la forma grave di Covid-19. Inoltre si sta verificando l’utilità e l’efficacia di somministrare questi farmaci ai conviventi di una persona positiva al Sars-Cov-2. E’ bene chiarire che questi nuovi farmaci, non sostituiscono i vaccini, difatti gli scienziati di tutto il mondo stanno continuando a studiare vaccini contro il Sars-Cov-2. Al momento i candidati vaccini sarebbero ben 334. La grande maggioranza di quelli approvati, o in sperimentazione clinica, vengono somministrati tramite iniezione intramuscolare, ma vi sono alcune promettenti sperimentazioni di somministrazione per via intranasale, potenzialmente in grado di rendere più semplice la somministrazione e di rendere più efficace l’azione del vaccino nel bloccare il virus già dal momento l’infezione e non soltanto le forme sintomatiche della malattia.