Numerose le segnalazioni di aggregazioni cittadine che dichiarano di voler “salvare” la sanità del Molise. Lodevole questo desiderio di partecipazione, peccato che le iniziative non siano coordinate fra loro, potrebbero per far sentire la propria voce e ottenere dei risultati. La cooperazione fra le comunità permetterebbe inoltre l’utilizzo di metodi e strumenti innovativi come l’engagement e l’advocacy, come avviene in altre regioni italiane.
Oggi recepiamo il comunicato del Comitato San Timoteo che sottolinea la chiusura del reparto di Chirurgia all’ospedale Cardarelli per il contagio di oltre trenta soggetti, tra ricoverati e personale sanitario. La notizia è preoccupante perché il Cardarelli è l’unico ospedale regionale per le cure tempo dipendenti, pertanto ad oggi non è possibile programmare interventi chirurgici. Ancora una volta la pandemia Covid mette in difficoltà le persone con altre patologie.
Dalla lettera del Comitato San Timoteo si percepisce lo scontento anche per la gestione politica della situazione sanitaria. Se i governanti vengono accusati di inefficienza, gli esponenti dell’opposizione vengono accusati di parlare con la stampa piuttosto che in Parlamento e al Governo. “Anche questi interventi hanno una loro utilità alla causa, sono necessari ma continuano a risultare insufficienti ” – si legge nel comunicato.
Il Comitato dichiara inoltre che, nonostante i tagli di spesa praticati negli anni passati, non si raggiunge ancora l’equilibrio gestionale e si continua a produrre un deficit strutturale di oltre 30 milioni per anno. Per questo, ai senatori e onorevoli molisani, si chiede di proporre un decreto legge simile al decreto Calabria bis, con il quale alla regione Calabria viene assegnato un fondo triennale di 180 milioni di euro. Questa iniziativa – si legge- potrebbe accelerare l’uscita dal piano di rientro e dal Commissariamento e riportare la programmazione sanitaria al Consiglio regionale deputato al compito. “Per raggiungere il risultato, l’iniziativa deve essere supportata dall’intera classe dirigente e politica regionale, senza distinzione di colore, ruolo e appartenenza di partito” dichiara l’ingegnere Nicola Felici, Presidente del Comitato.
Carola Pulvirenti