In Molise sembra scarsa la cooperazione fra le aggregazioni di cittadini. Dall’inizio della pandemia stiamo assistendo al fiorire di numerosi movimenti sociali, alcuni ben organizzati, altri del tutto spontanei. Questi ultimi sono talvolta guidati da avvocati o esponenti politici dell’opposizione, ai quali sembra sfuggire l’importanza della cooperazione sociale. Mettere insieme le risorse e definire le priorità, garantirebbe un reale miglioramento dei servizi, mentre la mancanza di cooordinamento, fra i gruppi di cittadini, rappresenta uno svantaggio per i molisani che vorrebbero tutelare il proprio diritto alla salute.
Fra le citate aggregazioni spontanee vi è il Comitato Verità e dignità vittime Covid-19, che accusa gli amministratori locali per la scelta di accentrare al Cardarelli l’assistenza ai pazienti covid. Il Cardarelli in Molise rappresenta l’ospedale pubblico più completo, dove afferiscono pazienti con varie patologie. Con l’avvento dell’emergenza il Cardarelli è stato identificato come Hub Covid, ha quindi subito un drastico aumento del carico di lavoro ed una ristrutturazione che è tutt’ora in corso.
I familiari delle vittime Covid, assistiti dall’Avvocato Vincenzo Iacovino, non condividono l’investimento di sette milioni di euro per la ristrutturazione del Cardarelli, necessario a garantire l’assistenza ai pazienti Covid. “Con la stessa cifra – si legge nel comunicato – si sarebbe potuto assicurare il progetto Covid presso il Vietri di Larino, struttura autorizzata e accreditata che non necessita allo stato di alcun intervento di ristrutturazione.” Il Comitato chiede inoltre che venga identificata una struttura autonoma come centro Covid, azienda che potrebbe essere individuata fra gli altri ospedali della regione, situati a Larino, Venafro e Agnone.
La messa in atto della riorganizzazione della rete ospedaliera è prevista per aprile 2021, questo preoccupa i cittadini guidati dall’avvocato. Si tratta di persone che hanno già perso alcuni dei propri cari a causa del Covid, per questo temono l’ulteriore diffusione del virus. L’allarme riguarda anche la presenza contemporanea di persone con Covid e senza all’interno dello stesso ospedale. Situazione che va avanti dal mese di febbraio, sia nell’ospedale Hub Cardarelli, che negli ospedali Spoke di Temoli e Isernia .
“Molti ricoverati per Covid sono deceduti presso il reparto di malattie infettive senza poter essere intubati e senza accedere alla degenza” – denunciano i familiari delle vittime -. Alcuni sono deceduti al pronto soccorso, dopo circa 30 ore di stazionamento su una barella, in attesa di essere ricoverati.” Nel comunicato dello studio Iacovino, si legge inoltre che in Molise gli interventi chirurgici, che necessitano della terapia intensiva, vengono ormai svolti solo in caso di urgenza e il paziente è trasportato subito dopo dal Cardarelli in altri ospedali della regione con tutti i rischi connessi.
Un’altra aggregazione spontanea di cittadini, organizzata sui social, si è unita al Comitato Verità e dignità vittime Covid-19 per contestare l’operato del Presidente Donato Toma. Mercoledì scorso hanno quindi manifestato sotto il palazzo della Regione Molise. La stessa aggregazione ha notato il mancato supporto da parte di altri comitati cittadini e dei rappresentanti delle istituzioni. In questa regione sembra esserci un diffuso dissenso nei confronti dell’amministrazione tuttavia, per raggiungere obiettivi tangibili, sarebbe auspicabile la cooperazione fra i gruppi di cittadini e l’utilizzo di metodi e strumenti innovativi come l’engagement e l’advocacy.
Carola Pulvirenti