CAROLA PULVIRENTI
In base a un modello matematico elaborato dall’Università di Oxford ben il 60% dei contagi avviene attraverso persone asintomatiche, presintomatiche o superfici contaminate.
Il termine presintomatico rappresenta il cosiddetto periodo finestra caratteristico di molte malattie infettive. Nel caso del Covid-19 questo periodo può durare da due a tre giorni e consiste nel tempo trascorso dal momento in cui una persona si infetta, al momento in cui manifesta i sintomi.
Nel periodo finestra le persone possono contagiare chi gli sta intorno, senza rendersene conto. Per questo motivo, alla diagnosi di Covid-19, è doveroso individuare le persone con cui il soggetto è stato in contatto, e bloccare la catena del contagio.
Ma cosa succede quando il Sars-Cov-2 passa inosservato da una persona all’altra? In quel caso purtroppo l’epidemia dilaga. Per questo motivo viene chiesto a tutti di rispettare le misure di sicurezza, nessuno può avere la certezza di non trasmettere la malattia, anche chi risulta negativo al tampone e al prelievo, potrebbe successivamente contrarre e contagiare il virus.
Il Ministero della Salute descrive i seguenti sintomi da Covid-19: febbre, stanchezza, tosse secca, indolenzimento, dolori muscolari, congestione nasale, naso che cola, mal di gola, diarrea, perdita o diminuzione del gusto e dell’olfatto.
Tuttavia, il nuovo Coronavirus si manifesta anche con sintomi ad oggi poco conosciuti che non sono annoverati sul sito del Ministero. Più di un mese fa il medico Stefano Recalcati del Dipartimento di Dermatologia, ASTT di Lecco, segnalava un nuovo sintomo ad una importante rivista scientifica internazionale. Si parlava di eritemi, orticaria e vescicole simili a quelle della varicella. Il 20 aprile l’argomento è stato ripreso, in un’intervista, dalla dottoressa Ketty Peris, Direttore UOC di Dermatologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma, in cui descrive altre manifestazioni cutanee segnalate talvolta come unico sintomo della Covid-19: lividi, gonfiore e arrossamenti soprattutto sulle dita di mani e piedi, particolarmente nei bambini e negli adolescenti.
Infine, altri sintomi si presentano a volte come unico segnale di possibile malattia da Coronavirus: il mal di stomaco, la congiuntivite e la spossatezza.
Queste informazioni ci pongono di fronte ad un grande interrogativo: i bambini asintomatici sono contagiosi? Alcune ricerche dicono di sì, altre smentiscono. Il National Institute of Health, in collaborazione con la Venderbil University, ha avviato un grande studio per indagare sul tema.
Di sicuro, con la saliva sul bavaglino e il cambio del pannolino, i bambini garantiscono la contaminazione di nonni e genitori e non sono obbligati a portare la mascherina, né obiettivamente riuscirebbero a tenerla sul viso.