Il matrimonio di convenienza tra il presidente Toma – Forza Italia – e Andrea Greco del Movimento Cinque Stelle è già naufragato.
L’amore, scoppiato in Aula durante l’approvazione della legge di stabilità che ha visto l’abrogazione della surroga per il tramite di un emendamento che porta la firma di entrambi, è stato il motivo di un’unione di convenienza da entrambe le parti.
Se è vero il detto di machiavelliana memoria che “il fine giustifica i mezzi”, in cui si sono identificati gli esponenti pentastellati, ad eccezione della Manzo, che non hanno mancato di lodare Toma per via della cancellazione della norma sulla surroga con la quale vengono risparmiati 800mila euro, bisogna dire che anche il presidente Toma ha ottenuto ciò che voleva.
Disposto a tutto, secondo rumors, pur di far fuori Scarabeo – che intanto spera di tornare in Aula solo per sfiduciarlo – il governatore è stato costretto a ricambiare con un bel regalo Greco e i Cinque Stelle.
La contropartita con la quale i pentastellati si sono giocati l’abrogazione della surroga è, infatti, il taglio dei soldi destinati ai gruppi consiliari.
Taglio che non ci sarà perché Toma ha ritirato l’emendamento che avrebbe colpito in maniera decisiva soprattutto il gruppo dei Cinque Stelle: il più numeroso in Regione.
Un amore decisamente di convenienza quello sbocciato tra Toma e Greco, tutti disposti a tagliare i privilegi.
Meglio, ovviamente, se quelli degli altri.