“Siamo uniti nel fronteggiare l’emergenza sanitaria ed economica. Non c’è nessuna crisi all’interno della Giunta regionale”. Sono queste le affermazioni del presidente della Regione Molise, Donato Toma, dopo la ‘bomba’ di ieri sera, quando in una riunione di Giunta ha invitato gli assessori a dimettersi.
Il motivo? “Permettere loro di partecipare in veste di consiglieri al prossimo Consiglio regionale, fissato per la discussione del Bilancio regionale di previsione”.
“Per me è una prassi periodica”, si giustifica il presidente che parla di un ennesimo tagliando. Non il primo e nemmeno l’ultimo.
Un tagliando che questa volta è, però, necessario al voto della prossima settimana in aula e che, in una situazione di emergenza come quella che il Molise sta vivendo, genera confusione e preoccupazione.
Toma rivendica unità della maggioranza e alle minoranze chiede indirettamente un sostegno che, molto probabilmente, non ci sarà.
“Polemiche e distinguo eccessivi non sarebbero compresi dalla nostra splendida comunità che ha bisogno invece di risposte forti e concrete delle istituzioni”.
Parole che agli occhi dei cittadini, dopo il gesto di ieri sembrano quasi difficili da capire.
Anche perchè il governatore non sembra aver risolto il nodo della cosiddetta surroga.
Ci sarà davvero la modifica della legge elettorale che prevede agli assessori di conservare anche il ruolo di consiglieri regionali, senza permettere al successivo dei non eletti l’ingresso in Consiglio?
Quali sono le intenzioni dopo il ‘NO’ compatto avvenuto di notte nel novembre del 2018?
Consentire agli assessori il voto di cui la maggioranza aveva bisogno per farli poi tornare ognuno al loro posto?
Se così fosse a essere sbeffeggiati sarebbero i consiglieri subentrati al posto degli epsonenti della Giunta e che, nella maratona della prossima settimana, sarebbero costretti a restare fuori dall’aula per voi farvi ritorno solo in un secondo momento.
O davvero con l’eliminazione della surroga Toma è disposto a lasciare fuori Paola Matteo, Nico Romagnuolo, Antonio Tedeschi e Massimiliano Scarabeo. Tutti sempre allineati, ad eccezione di Scarabeo nelle fila di Fratelli d’Italia e spesso di fatto vicino all’ex governatore Iorio.
Consiglieri surrogati dalla funzione interscambiabile e irrilevante per il presidente Toma e per i quali, certamente, quella appena trascorsa è stata una lunghissima notte.