CAROLA PULVIRENTI
Toma aggiorna il consiglio sulle azioni intraprese per l’emergenza. In questo momento storico di grave difficoltà, gli amministratori sono chiamati a scelte difficili e l’immagine mitologica di Enea, guerriero in fuga da Troia, ben rappresenta il loro difficile ruolo. L’eroe prende in braccio l’anziano padre per portarlo in salvo dalla città in fiamme, allo stesso modo i nostri amministratori devono tutelare i cittadini rispetto alla grave polmonite da Covid-19. D’altro canto è necessario preservare il diritto al lavoro e all’economia che sono il presente ed il futuro della nazione. Allo stesso modo l’eroe troiano in fuga trascina con sè anche il figlioletto Ascanio, che rappresenta il suo investimento presente e futuro.
Nella Regione Molise il principale decisore è il presidente Toma, che ricopre anche il ruolo di Commissario per l’emergenza sanitaria. Nella giornata di ieri, al Consiglio Regionale, Toma ha descritto le principali manovre che la regione sta portando avanti per contenere la diffusione del contagio sul territorio:
– Ultimati i lavori presso il pronto soccorso e la terapia intensiva dell ’Ospedale Cardarelli di Campobasso. La ristrutturazione si è resa necessaria per permettere la divisione dei percorsi fra I pazienti covid, o sospetti tali, e tutti gli altri che afferiscono al nosocomio.
– Ampliato il numero totale dei posti letto di malattie infettive per rispondere all’esigenza in aumento.
– In atto l’adeguamento strutturale degli ospedali di Campobasso, Isernia e Larino per far fronte all’emergenza. Sollecitata la conclusione dei lavori, prevista a febbraio.
– Assegnati al Molise otto operatori sanitari e tre amministrativi della Prtoezione Civile e un medico e due infermieri militari per le attività di esecuzione di tamponi nelle autovetture.
Proposte e approvate anche delle misure urgenti di sostegno alle attività economiche. Nella stessa seduta del consiglio regionale, il presidente Toma ha espresso il suo dissenso per la chiusura delle attività di ristorazione, prevista dal DPCM dello scorso 18 ottobre. Di fronte alle richieste degli addetti alla ristorazione, il Presidente chiede al governo di restituire autonomia di gestione alle Regioni, le uniche ad avere contezza della situazione locale. La preoccupazione è la chiusura definitiva delle attività di ristorazione, spina dorsale dell’economia regionale. Il consiglio ha quindi approvato l’adozione di misure urgenti a favore delle attività economiche sospese per l’emergenza. https://www.cblive.it/cronaca/dpcm-a-campobasso-la-protesta-pacificia-di-esercizi-pubblici-e-mondo-dello-sport.html
Animate contestazioni all’operato dell’amministrazione regionale sono state condotte da esponenti dell’opposizione. I consiglieri sono delusi per la mancata istituzione di una Commissione Speciale sull’emergenza Covid, gruppo di lavoro che, a loro, dire, sarebbe stato l’occasione per condividere proposte, percorsi e responsabilità relativi all’attuale emergenza sanitaria. Altre accuse all’operato di Toma riguardano invece i tempi di intervento e un grido di aiuto proviene dal sindaco di Sant’Agapito che sente il peso della lentezza burocratica.
Nella pandemia, come in un’incendio che divampa, il fattore tempo è cruciale e le critiche all’operosa attività di Toma arrivano soprattutto per quello.