Terra di conquista: i romani Lotito e Cesa ‘scippano’ le candidature del centrodestra al Molise

Il Molise si conferma essere terra di conquista secondo logiche che di strategia politica hanno ben poco, di suicidio molto.

Due romani, Claudio Lotito (patron della Lazio) in quota Forza Italia e Lorenzo Cesa (Segretario Nazionale dell’UdC) in quota centristri, sono i candidati all’Uninominale, rispettivamente, al Senato della Repubblica e alla Camera dei Deputati.

Al Molise le ‘briciole’ del proporzionale e il destino degli esponenti molisani sarà legato alla vittoria dei due ‘generali’ romani.

Metodi, quelli di decisioni che dovrebbero riguardare il territorio molisani, che sanno di beffa per chi, all’interno dei partiti e delle istituzioni politiche, lavora tutti i giorni per una regione, il Molise, sempre più bistrattata e per la quale servirebbe una nuova classe politica e dirigenziale, in grado di far rispettare il Molise e i molisani.

Berlusconi, Meloni e Salvini avrebbero deciso, sembrerebbe, senza sentire le ragioni dei rispettivi Segretari e Coordinatori regionali dei tre partiti, che non avrebbero avuto voce in capitolo nelle scelte, spinti dai sondaggi. Ma si sa. I sondaggi non sono il verbo. Quest’ultimo è in mano agli elettori che potrebbero dare ancora uno schiaffo alle scelte del centrodestra in Molise, come è già avvenuto in altre due recenti circostanze, a Campobasso e Isernia, dove in due partite vinte il centrodestra è stato in grado di andarsi a schiantare contro il muro della disfatta.

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